Dal 1 gennaio centinaia di lavoratrici e lavoratori somministrati del Ministero dell’interno che si occupavano di dare una soluzione lavorativa e di vita a migliaia di persone migranti aventi diritto alla regolarizzazione, sono disoccupate.
Per coloro che erano contrattualizzati con Gigroup e assegnati nelle Questure è stata istruita un avviso di procedura negoziata con clausola sociale sulla quale però non si hanno informazioni certe dei tempi applicativi; per le Commissioni territoriali è stata fatta una proroga sino a fine marzo ma senza una chiara prospettiva futura; mentre sulle Prefetture, centrali per le domande di emersione e con funzioni applicative sui flussi programmati, ad oggi nulla è stato fatto per dare continuità al servizio e al lavoro dei somministrati impiegati.
Le organizzazioni sindacali ribadendo il grave errore del Governo di non aver trovato una soluzione tale da consentire la proroga dei contratti per tutte le persone coinvolte, contraddicendo anche le volontà diffuse sui territori comunicate dalle stesse Prefetture, richiedono con forza l’apertura di un vero confronto che possa dare una soluzione occupazionale e di servizio stabile e temporalmente lunga.
Felsa Cisl, insieme a Nidl Cgil e Uiltemp oltre a richiedere al Ministero rispetto per le persone che hanno lavorato e che hanno diritto alla chiarezza ritengono un gravissimo errore non dare continuità di servizio; “l’immigrazione – ribadiscono – non è una emergenza e vanno trovate soluzioni strutturali potenziando i servizi”.