Fai Cisl: il Garda, la pesca e le approssimazioni di certi politici
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Fai Cisl: il Garda, la pesca e le approssimazioni di certi politici

Una risposta agli argomenti del consigliere comunale di Desenzano

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Pubblicato il 17 Giugno 2021

Non passa settimana senza che qualcuno si erga a paladino del benessere del Lago di Garda e scriva qualche cosa contro i pescatori di professione“. Comincia così la lettera al direttore del Giornale di Brescia che la Fai Cisl di Brescia ha scritto dopo le dichiarazioni  del consigliere comunale di Desenzano Spiller, del Movimento Cinque Stelle, riportate dal quotidiano in articolo intitolato Una linea unica per combattere le reti fantasma.

Parole polemiche su “reti abbandonate” e regolamenti in una “situazione allo sbando da decenni”. Argomenti approssimativi che Oliviero Sora, che per conto della FAI Cisl provinciale segue le problematiche dei lavoratori della pesca sul Garda, contesta e precisa.

 

 

Caro Spiller, informarsi è un dovere!

Anche noi siamo contro qualsiasi azione che non rispetti il Regolamento di Pesca, e questo vale sia per i 50 pescatori di professione del lago di Garda sponda Bresciana e sia per le migliaia di pescatori dilettanti che, soprattutto in questo periodo, frequentano il lago.

Per quanto riguarda la problematica delle reti abbandonate, va detto che la cosa riguarda in maniera molto marginale i pescatori di professione anche perché le reti sono attrezzi da lavoro ed hanno dei costi non indifferenti.
Con i forti temporali che ormai abitualmente si susseguono sul lago, succede talvolta che alcune reti vadano alla deriva rendendo difficoltoso il recupero per gli stessi pescatori, ma ognuna di queste reti ha dei precisi elementi di identificazione e in qualsiasi momento gli organi preposti ai controlli sono in grado di ricondurle al legittimo proprietario.

Il consigliere comunale Stiller auspica “che la politica prenda in mano […] una situazione ormai allo sbando da decenni, […] portando a termine la creazione di un regolamento uniforme tra le tre province che si spartiscono le coste del lago e che sono dotate di tre differenti normative”. L’esponente Cinque Stelle dovrebbe informarsi meglio! Il lago di Garda è da 21 anni che ha un regolamento unico per le Province che affacciano sul Benaco e possiamo dire, visto che è frutto di un lungo lavoro con tutte le parti interessate, che è sicuramente il migliore regolamento di pesca italiano, per la precisione con cui sono stati approvati tutti i passaggi per la tutela della fauna ittica.

Altra cosa è la problematica dei controlli. Da sempre la FAI Cisl provinciale chiede, insieme ai pescatori di professione suoi associati, un incremento dei controlli, come chiediamo che la ‘licenza di pesca di tipo A’ venga rilasciata solo dopo un percorso di formazione, cosa che in Lombardia si fa da tempo, mentre in Veneto no. Spiller potrebbe utilmente adoperarsi in tal senso piuttosto che cercare gloria ecopatriottica!

Siamo lieti poi di rassicuralo: FAI Cisl e i pescatori di professione continueranno a lavorare con Regione Lombardia e anche con le organizzazioni più serie di pesca dilettantistica per far rispettare le norme che ci sono, con lo sguardo sempre rivolto al benessere del lago che deve continuare ad essere sia fonte di sostentamento che luogo di svago per gli appassionati.

Oliviero Sora
FAI Cisl Brescia