Riders, dall’inchiesta al contratto
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Riders, dall’inchiesta al contratto

La Cisl chiede che al Ministero del Lavoro riprenda il confronto interrotto per la crisi di Governo

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Pubblicato il 24 Febbraio 2021

L’inchiesta della procura di Milano sulle condizioni di lavoro dei riders impegnati nelle principali piattaforme di food delivery mette sotto i riflettori quello che la Cisl denuncia da tempo: una deregulation inaccettabile, da superare una volta per tutte includendo tutti i lavoratori dentro le tutele di un buon accordo contrattuale. Il riferimento principale per noi resta nei contenuti il CCNL della Logistica”.

Così il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, dopo che la Procura di Milano, al termine di un’indagine avviata su numerosi incidenti stradali di cui erano rimasti vittime diversi riders, ha notificato a Uber, Glovo, JustEat e Deliveroo che oltre “60mila lavoratori” in tutta Italia dovranno essere assunti dalle aziende come “lavoratori coordinati e continuativi“, ossia passare da lavoratori autonomi e occasionali a parasubordinati.

Chiediamo al governo la immediata riattivazione del confronto avviato presso il Ministero del Lavoro sul settore del food delivery interrotto dalla crisi di Governo e dare concretezza a intese con Assodelivery che superino il cottimo e costruiscano garanzie universali per le persone su retribuzioni e previdenza, sicurezza e malattia, welfare e tredicesima, ferie e Tfr, diritto alla diconnessione e alla privacy.

Bisogna assicurare la massima trasparenza ed equità di algoritmi incaricati di gestire l’organizzazione del lavoro di decine di migliaia di persone, contrastare ogni forma di abuso e di intermediazione illecita, rendere esigibili i diritti su salute e sicurezza.

Per questo torniamo a chiedere anche la sottoscrizione di specifici accordi quadro contro il caporalato digitale e sulla salute e sicurezza dei ciclofattorini. Occorre infine istituire presso il ministero uno specifico Albo delle piattaforme digitali presenti nel Paese per garantire la trasparenza sulle aziende operanti nel settore. Solo così si daranno certezze ai lavoratori e prospettiva a un comparto che deve necessariamente legare protezione sociale e benessere dei riders a buona flessibilità negoziata”.