“Bisogna mettere fine alla confusione strumentale che viene continuamente alimentata per difendere l’indifendibile. Il Reddito di cittadinanza è un fallimento, un’illusione, uno spreco di risorse pubbliche. La povertà non si cancella con l’assistenzialismo: purtroppo il Reddito di cittadinanza non è andato al di là di questa soglia. La seconda parte del provvedimento, quella che impegnava i percettori a sottoscrivere un vincolante patto per il lavoro e ad accogliere le proposte di reinserimento occupazionale fatte loro dai Centri per l’impiego, è rimasta impigliata allo step iniziale”.
Così Alberto Pluda, segretario generale di Cisl Brescia, a margine della manifestazione nazionale dei “Navigator” (2680 in Italia, 293 in Lombardia, 50 nel bresciano) assunti nel 2019 dall’Anpal per aiutare i beneficiari delReddito di cittadinanza a trovare un’occupazione, e che dal 30 aprile saranno loro senza lavoro.
NUMERI RIVELATORI
“Sono i numeri a dire che il Reddito di cittadinanza è un provvedimento che ha semplicemente continuato a fare quel che prima era in capo al Reddito di inclusione – aggiunge Paolo Reboni, che nella Segreteria provinciale della Cisl segue i problemi del mercato del lavoro – senza riuscire a far partire le politiche attive attive per il lavoro”.
Sul totale dei percettori del sussidio, sono 11.500 i bresciani che con la richiesta del Reddito di cittadinanza hanno dichiarato di essere interessati ad un percorso di reinserimento al lavoro. “Di questi, alla data del 31 dicembre 2020 – continua Reboni – in 5.180 si sono presentati al primo colloquio organizzato dai Centri per l’impiego, e in 2.796 hanno firmato formalmente il patto per il lavoro. A quanti di loro sé stato trovato un posto di lavoro? Non si sa. Quante sono le aziende interpellate? Quante le opportunità occupazionali che i Centri per l’impiego hanno in portafoglio per dare corso al patto per il lavoro? Informazioni indisponibili”.
L’unico dato condiviso dagli uffici pubblici riguarda i piani personalizzati complessivamente monitorati in Lombardia, circa 1.800, mentre da settembre 2019 a dicembre 2020 le aziende operanti in Lombardia contattate per la rilevazione dei fabbisogni sono state circa 34mila.
Persone tenute al Patto per il Lavoro
Italia 30.11.20 |
Lombardia 30.11.20 |
Brescia 31.12.2020 |
|
A nr.persone tenute al Patto per il Lavoro |
1.394.975 |
92.619 |
11.599 |
B nr. persone presenti ad appuntamento CPI |
510.975 |
30.107 |
5.180 |
C nr. persone sottoscrittrici Patto per Lavoro |
266.469 |
25.563 |
2.796 |
Tasso convocazione presso CPI (C/A) |
19% |
28% |
24% |
Tasso sottoscrizione del PpL (C/B) |
52,1% |
84,9% |
54 % |
fonte Anpal
L’ITALIA CONTINUA A SPENDERE NELLA DIREZIONE SBAGLIATA
“Lo sapevano tutti, fin dall’inizio, che sarebbe andata a finire così – aggiunge il segretario della Cisl bresciana – per la vergognosa carenza di organici dei Centri per l’impiego e l’incapacità di mettere in sinergia competenze pubbliche e dinamismo privato al servizio delle politiche attive per il lavoro. Il nostro Paese continua a spendere miliardi per assistere i disoccupati piuttosto che investire risorse per condizioni favorevoli alla creazione di nuovi posti di lavoro”.
LA COOPERAZIONE DA COSTRUIRE
L’attuazione delle politiche per il lavoro – raccomanda l’OCSE – passa necessariamente attraverso il potenziamento della rete dei servizi ad esso dedicati , inclusa la cooperazione con le agenzie per il lavoro private che rappresentano una parte rilevante della rete con circa 2.500 sportelli nazionali. Una sottolineatura che si ricollega ad un altro risvolto problematico del Reddito di cittadinanza.
A QUANDO IL RILANCIO DEI CENTRI PER L’IMPIEGO?
La protesta dei “Navigator” riporta oggi in primo piano il tema del rilancio dei Centri per l’impiego e la necessità di non disperdere quel piccolo patrimonio di formazione e di esperienza costruito nell’ultimo anno. A luglio 2020 è stato bandito un concorso pubblico per coprire le carenze di organico dei Centri per l’impiego. “Nella nostra regione i posti a concorso sono 1.297; per Brescia sono 159. Purtroppo la Lombardia è in grandissimo ritardo – osserva Reboni – e per le prove di concorso ancora non ci sono date”. Va meglio In Toscana e in Veneto dove il concorso è già stato fatto e sono partite le assunzioni.
Enti accreditati servizi al lavoro
settembre2020 |
Lombardia |
Brescia |
||
Nr.enti |
Nr.sedi |
Nr.enti |
Nr.sedi |
|
totali |
236 |
958 |
78 |
149 |
privati |
169 |
783 |
67 |
120 |
pubblici |
52 |
159 |
10 |
27 |
altro |
15 |
16 |
1 |
2 |
fonte Regione Lombardia
LA SVOLTA
“Per dirla con le parole del presidente del Consiglio incaricato – conclude il segretario generale della Cisl Alberto Pluda – la priorità non deve essere solo quella di fornire un reddito di base a coloro che perdono il lavoro, ma proteggere le persone dalla perdita del lavoro e quando accade essere in grado di attivare percorsi efficaci di riqualificazione e di reinserimento occupazionale”.