UNA FLESSIONE CHE POTREBBE AVERE UN PROFILO STRUTTURALE
Purtroppo i dati oggi i disponibili (si tratta di una elaborazione di AIB e Agenzie per il Lavoro) confermano che le preoccupazioni della Cisl erano più che fondate: nel quarto trimestre 2018 la domanda di lavoratori in somministrazione nella provincia di Brescia ha subito, una nuova e pesante flessione, rispetto allo stesso periodo del 2017 (-43%), accentuando quella già rilevata al termine del terzo trimestre 2018 (-26%).
Tutto ciò – si legge nella nota di accompagnamento all’elaborazione – getta delle “incognite sulla tonicità del mercato del lavoro nel prossimo periodo. La sensazione è infatti che le flessioni di questi ultimi mesi abbiano un profilo per certi versi strutturale“.
TRA BRESCIA E MILANO PERSE 25.000 OCCASIONI DI LAVORO
L’analoga rilevazione condotta nell’area milanese ha registrato risultati ancora più negativi: -58% nell’ultimo trimestre dello scorso anno, a fronte del precedente -37% (terzo trimestre). Sommando i dati di Brescia e di Milano, che insieme rappresentano il 65,2% del valore aggiunto lombardo e il 14,2% di quello nazionale, in un anno la richiesta di lavoratori in somministrazione da parte delle imprese bresciane e milanesi si è ridotta di oltre 25mila unità.
DI CHI E’ LA RESPONSABILITÀ?
Secondo Roberto Zini, vice presidente di AIB con delega a Lavoro, Relazioni Industriali e Welfare la flessione è dovuta innanzitutto al “peggioramento della congiuntura economica negli ultimi 6 mesi del 2018 rispetto allo stesso intervallo del 2017. A ciò si aggiunge il l’impatto negativo del cosiddetto Decreto dignità, che ha irrigidito la buona flessibilità dei contratti a termine, soprattutto sulle causali dei ricorsi e la durata degli stessi”.