Rilanciare il ruolo del welfare contrattuale per compensare le carenze del sistema di protezione sociale e rispondere in modo più efficace ai molteplici bisogni dei lavoratori con contratti temporanei e somministrati.
E’ l’impegno emerso questa mattina nel corso del dibattito “Prestazioni, tutele e formazione per un nuovo welfare contrattuale”, organizzato dalla Felsa Cisl Lombardia. “Il sistema di welfare tradizionale – ha sottolineato Daniel Zanda, Segretario generale della Felsa lombarda – ha mostrato la propria inadeguatezza nel sostenere i cambiamenti. Oggi occorre costruire sistemi di tutela più adeguati alla realtà, rilanciando il protagonismo del sindacato”. Dalle ricerche ed analisi, illustrate nel corso della mattinata, emerge il mancato rinnovamento del sistema di welfare italiano, che negli anni 2000-2008 è stato peraltro finanziato da una spesa sociale pari a quella dei primi anni ’90.
Franca Maino, docente all’Università degli Studi di Milano ha spiegato che “la prospettiva di rinnovamento del welfare passa necessariamente dall’emergere di un secondo welfare, più forte in termini di servizi. In questo contesto il welfare contrattuale può e deve giocare un ruolo importante per agire da ponte tra i due sistemi, nell’interesse dei lavoratori”.
Silvia Degli Innocenti, Segretario nazionale Felsa, ha ricordato che uno dei punti cruciali della piattaforma per il rinnovo del contratto dei lavoratori in somministrazione è il rafforzamento della bilateralità, finalizzata anche a migliorare le condizioni di welfare tutelando la salute e la maternità a chi non la può maturare nel corso di un contratto temporaneo. “La precarietà del mercato del lavoro si contrasta solo accompagnando i lavoratori nel loro percorso di vita – ha detto l’esponente nazionale della Felsa – e rafforzando gli strumenti di welfare, che non sono una concessione ma un diritto”.