Nella bufera su Green Hill, l’allevamento di cani che la Procura di Brescia ha posto sotto sequestro contestando all’azienda il maltrattamento degli animali, si apre il problema dei 23 dipendenti in carico alla struttura.
Ieri c’è stato un incontro tra i responsabili aziendali e le rappresentanze sindacali. Le disposizioni giudiziali riducono di fatto l’impegno dei 23 dipendenti a due ore al giorno, ma per ora l’azienda garantirà a tutti il mantenimento del livello salariale.
«Verificheremo la possibilità di accedere alla cassa integrazione del settore agricolo, la Cisoa, che però può essere erogata solo per tre mesi – spiega Daniele Cavalleri della Fai Cisl di Brescia – Per questo, a prescindere dall´epilogo della vicenda giudiziaria e senza entrare nel merito delle polemiche attorno a questo allevamento, da tempi non sospetti chiediamo che a fronte di un´eventuale chiusura dell´azienda imposta da nuove leggi o dalla giustizia, le istituzioni si adoperino per favorire un serio piano di riconversione dell´allevamento e il ricollocamento degli addetti».