“Adesso basta. Se la dirigenza di Poste Italiane non è in grado di affrontare il problema strutturale della carenza degli organici che condiziona pesantemente il servizio postale nella nostra città e nella nostra provincia, si assuma la responsabilità dell’unica decisione coerente con la politica che ha seguito fino ad oggi, vale a dire chiusura pomeridiana totale di tutti gli uffici postali di Brescia e provincia”.
A parlare sono i Segretari generali dei sindacati confederali dei lavoratori delle Poste di Brescia, Giovanni Punzi per la Cisl, Alberto Sinico per la Cgil e Alberto Gonzini per la Uil.. E che non si tratti di una semplice provocazione lo si capisce dagli elementi che i sindacati portano a sostegno della denuncia verso la dirigenza di Poste italiane.
“Lo scorso 6 dicembre, a seguito dei trasferimenti degli impiegati e dei portalettere in altre realtà d’Italia e dei lavoratori che alla data del 31 dicembre sarebbero andato in pensione – spiegano i sindacalisti – avevano chiesto l’apertura di un tavolo di confronto per evitare che i servizi e il personale risentissero dell’improvvisa diminuzione di personale che si sarebbe verificata durante le festività natalizie. La risposta sarà il passaggio di appena 21 portalettere dal servizio di recapito alla sportelleria: una goccia nel mare di difficoltà createsi con i trasferimenti e i pensionamenti di impiegati e dirigenti verificatisi negli ultimi mesi del 2006. Come avevamo previsto, l’improvvisa carenza di circa 150 unità tra sportellisti e portalettere, sta mettendo in ginocchio il servizio postale nel bresciano e nelle ore pomeridiane gli uffici sono aperti con il sistematico ricorso allo straordinario. È uno scandalo! Un servizio pubblico come quello postale non può reggersi sullo straordinario volontario, ma necessita di organici adeguati e garanzie organizzative. La chiusura pomeridiana degli uffici permetterebbe all’Azienda di recuperare le 60 unità di personale necessarie a garantire un servizio di qualità ed efficienza nelle ore del mattino ed allo stesso tempo consentirebbe al personale di lavorare in condizioni umane e non di continua emergenza”.
La richiesta della chiusura dei doppi turni a Brescia è l’inizio di una vertenza sindacale che nei prossimi giorni sfocerà in uno sciopero generale per chiedere un urgente piano di assunzioni a copertura degli organici e protestare per strane forme di mobilità del personale che hanno visto dirottati a Mantova numerosi portalettere bresciani.
“La dirigenza impone ai dipendenti che lavorano agli sportelli procedure interne e ritmi sempre più snervanti; ma esige anche risultati sempre più alti. In questo modo ad essere penalizzati sono i clienti delle Poste che giustamente vorrebbero un servizio efficiente e puntuale e che invece sono quotidianamente alle prese con code e lungaggini”.
Cgil Cisl e Uil Poste sono pronte allo sciopero e chiederanno alle Istituzioni locali di sostenere una vertenza che non è solo sindacale ma che è una vera e propria vertenza sociale.