INAIL, infortuni e morti sul lavoro in calo. Il “caso Brescia”
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INAIL, infortuni e morti sul lavoro in calo. Il “caso Brescia”

I dati diffusi poco prima di un terribile incidente stradale in cui sono morti cinque operai edili di una ditta bresciana

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Pubblicato il 4 Giugno 2021

La crisi economica e produttiva causata dalla pandemia ha ridotto in maniera significativa il numero delle denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL. Il dato emerge dal raffronto tra i primi quattro mesi del 2020con lo stesso periodo del 2021. Il numero complessivo di infortuni è passato da 37.210 a 32.114.

Succede anche a Brescia – osserva Paolo Reboni, segretario Cisl con delega ai temi della salute e della sicurezza – ma è però un falso segnale positivo visto che nella nostra provincia le ore lavorate nel primo quadrimestre 2021 sono inferiori a quelle dello stesso periodo del 2020. Brescia ha poi un tristissimo record: nel primo quadrimestre ha pianto ben 15 morti sul lavoro, 9 in più rispetto allo stesso periodo del 2020“.

 

I dati INAIL sulla Lombardia (I°quadrimestre)

 

Specchio dell’andamento della crisi

In generale, rileva INAIL nel suo periodico rapporto, il calo più consistente di denunce di infortunio si è avuto nel terziario, settore fortemente colpito dalle limitazioni adottate per contrastare la diffusione del virus, mentre le denunce di infortunio sono cresciute tra 2020 e 2021 nell’industria (+27%) e nell’artigianato (+21%), vale a dire nei settori che hanno dato i primi segnali di ripresa produttiva.

Anche per gli infortuni mortali troviamo a livello regionale lo stesso cliché: complessivamente in calo (da 66 a 44, con il terziario che passa da 21 a 4 infortuni mortali) ma con incrementi per i settori tornati al lavoro (da 14 a 17 nell’industria; da 1 a 4 in agricoltura da 5 a 6 nell’artigianato).

 

Una contabilità drammaticamente sempre in aggiornamento

Quattro muratori bresciani e un bergamasco, due dei quali due di origine marocchina, sono morti in un incidente stradale avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri sulla bretella di collegamento tra le autostrade A1 e A21 nel comune di Fiorenzuola d’Arda. Il loro furgone, forse per un colpo di sonno di chi era alla guida, si è schiantato contro un Tir fermo in coda. Una delle vittime abitava a Corte Franca (paese dove ha sede anche la ditta per la quale tutti lavoravano), due ad Adro, una a Castrezzato ed un’altra a Covo, in provincia di Bergamo.

L’incidente riporta in primo piano le condizioni di lavoro di queste squadre di operai che partono alle prime luci dell’alba per raggiungere cantieri lontani anche centinaia di chilometri che li impegnano in durissime giornate di lavoro.