È un’ampia intervista al segretario provinciale della Cisl bresciana, Alberto Pluda, ad aprire la doppia pagina del settimanale “La Voce del Popolo” in edicola da oggi. Il giornale ha voluto fare il punto sulla crisi economica e sulla preoccupazione diffusa per quel che potrebbe succedere con la fine degli aiuti messi in campo dal governo, dal blocco dei licenziamenti agli ammortizzatori sociali causa Covid.
“Nessuno su questa partita ha la sfera di cristallo – afferma Pluda – e oggi non è facile ipotizzare quali saranno gli scenari che si apriranno quando verranno meno le misure emergenziali messe in campo dal governo”. Ci sono però indicatori evidenti sul fatto “che il tessuto produttivo-imprenditoriale si sta indebolendo. […] Per questo come Cisl […riaffermiamo l’urgente necessità] di politiche attive del lavoro che permettano […] quella riqualificazione necessaria per trovare nuovi sbocchi professionali” a chi dovesse rimanere senza lavoro.
Nell’intervista si parla anche di relazioni industriali (“È stato un anno di luci e ombre”) e del timore che ci sia chi potrebbe approfittare della crisi per ristrutturazioni aziendali a scapito dell’occupazione ( “Anche il sistema imprenditoriale – risponde il segretario generale della Cisl bresciana – sa che oggi non è in gioco solo il futuro di una singola azienda o del singolo lavoratore, ma la tenuta dell’intero sistema sociale”).
Nella stessa pagina “Voce” ha intervistato anche il vice presidente di Confindustria Brescia, Roberto Zini (che sulle politiche attive per il lavoro dice che “la sfida dell’occupazione chiede un cambio di passo rispetto al passato”), Apindustria e Confartigianato.
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