Il gruppo industriale della famiglia Riva (che nel bresciano, in Valle Camonica per la precisione, ha tre stabilimenti in cui lavorano circa 400 dipendenti) torna in prima pagina. E non è una buona notizia.
Da 14 settimane, infatti, le tute blu degli stabilimenti di Riva acciai, nella regione tedesca Renania Palatinato, sono in sciopero per la mancata applicazione del contratto nazionale tedesco dei metalmeccanici. Le chiusure padronali riguardano due dei cinque stabilimenti Riva in Germania, quelli di Treviri e Horath, dove i 130 lavoratori guadagnano quasi il 30% in meno dei colleghi delle altre aziende
SOLIDARIETÀ DA ITALIA, FRANCIA E SPAGNA
In Italia, Francia e Spagna le Federazioni dei lavoratori metalmeccanici s sono mobilitate in segno di solidarietà; ieri a Milano c’è stata una conferenza stampa alla quale con i sindacati italiani – per la Fim Cisl c’erano il segretario generale dei metalmeccanici bresciani Stefano Olivari con Luca Acquino che segue le fabbriche camune (primo e secondo a sinistra nella foto in alto) – i rappresentanti di Ig Metall e di IndustriAll, il sindacato dei metalmeccanici tedesco e quello europeo, hanno fatto il punto della situazione.
SOTTO ATTACCO E’ IL CONTRATTO NAZIONALE
Secondo i sindacalisti tedeschi l’intenzione di Riva è quella di mettere in discussione l’applicazione del contratto nazionale in tutti gli stabilimenti.
“Il Gruppo Riva non può continuare a tacere – ha affermato Uwe Zabel, il capo negoziatore dei metalmeccanici tedeschi – perché in questo modo sta negando dei diritti fondamentali dei lavoratori, come quello al confronto e alla negoziazione”.