L’edilizia bresciana contro la concorrenza sleale e per la tutela di chi lavora
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L’edilizia bresciana contro la concorrenza sleale e per la tutela di chi lavora

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Pubblicato il 14 Settembre 2017

Dopo il “patto territoriale per la legalità” sottoscritto con le istituzioni lo scorso anno, il sistema edilizio bresciano ha siglato oggi un altro importante impegno collettivo, un “protocollo d’intesa per il contrasto alla concorrenza sleale”. Lo hanno sottoscritto il Collegio dei Costruttori Edili di Brescia, la Cassa Assistenza Paritetica Edile (Cape), l’Ente Sistema Edilizia di Brescia (Eseb), Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, Collegio provinciale dei Geometri, Ordine degli Architetti e Ordine degli Ingegneri.

L’obiettivo è quello di contrastare l’impiego di lavoratori privi di regolare contratto o adeguate tutele assicurative attraverso un controllo informatico incrociato dei dati. Nella nostra provincia la Camera di Commercio ha registrate 5.600 imprese edili e attraverso le posizioni Inps e Inail è possibile quantificare in 24.000 gli addetti dell’intero sistema, ma le imprese regolarmente iscritte alla Cassa Paritetica Edile sono soltanto 2.700 per complessivi 15.000 lavoratori. I conti non tornano e si fanno ancora più complicati se si considera il rapporto tra cantieri attivi (4.405) e dipendenti: in ben 1.137 cantieri, infatti, figurano imprese senza dipendenti.

Attraverso il protocollo siglato oggi da tutte le realtà del mondo dell’edilizia bresciana verrà attivato un sistematico controllo informatizzato delle informazioni contenute in 19 differenti banche dati. Contrastare la concorrenza sleale è il modo più efficace per garantire migliori condizioni di sicurezza sul lavoro, tutela dei lavoratori e migliore qualità delle opere pubbliche e private.