Metalmeccanici, c’è il contratto. Aumento salariale di 92 euro e novità significative
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Metalmeccanici, c’è il contratto. Aumento salariale di 92 euro e novità significative

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Pubblicato il 26 Novembre 2016

raggiunta-lintesa-per-il-nuovo-contratto-dei-metalmeccaniciI metalmeccanici hanno saputo scrivere il nuovo. Marco Bentivogli, leader dei metalmeccanici della Cisl, parla così del contratto siglato oggi da Fim, Fiom, Uilm, Federmeccanica e Assistal. Un’intesa che chiude una vertenza durata 13 mesi e segnata da 20 ore di sciopero, manifestazioni, presidi e centinaia di assemblee nelle fabbriche.

Per 1milione e 600mila lavoratori ci sarà un aumento salariale di 92 euro al mese con importanti novità “centrate – parole ancora di Bentivogli – su elementi che muteranno profondamente ruolo, partecipazione, competenze e riconoscimento della professionalità dei lavoratori nelle aziende”.

Per facilitare la lettura dei contenuti contrattuali abbiamo trasformato in intervista la dichiarazione del segretario generale della Fim Cisl.

 

PERCHÉ UNA TRATTATIVA COSI’ DIFFICILE?

Il contesto profondamente mutato non solo dalla crisi (che nel settore ha spazzato via 300mila posti di lavoro) ma anche dalla quarta rivoluzione industriale, Industry 4.0, ha richiesto un cambiamento prima di tutto culturale e trasformativo delle future relazioni industriali.

 

QUAL E’ L’ELEMENTO CENTRALE DEL CONTRATTO?

Il diritto soggettivo più importante per tutti i metalmeccanici, dopo quello su salute e sicurezza – per il quale il contratto dà un ruolo più forte agli Rls – diventa quello della formazione a partire, ad esempio, da una campagna di recupero del gap di competenze digitali, assieme ad un rinnovato ed aggiornato diritto allo studio.

 

LA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI DIVENTA FINALMENTE REALTÀ?

Viene finalmente riconosciuto anche nel nostro Paese, come in gran parte d’Europa, il valore della partecipazione dei lavoratori e del sindacato nelle scelte strategiche aziendali, istituendo il Comitato consultivo di partecipazione in tutte le grandi aziende, e diffondendo la contrattazione di secondo livello per aumentare la produttività e valorizzare il contributo dei lavoratori.

 

QUANTI SOLDI IN PIÙ AVRANNO I METALMECCANICI IN BUSTA PAGA?

Complessivamente il beneficio economico per ciascun lavoratore sarà di 92,68 euro al mese (85 euro tra salario diretto derivante dall’inflazione, e salario indiretto: sanità integrativa (12 euro), welfare (19,69 euro) e previdenza complementare (7,69 euro) + 7,69 euro di formazione.

 

E SUL FRONTE DEL WELFARE COSA E’ STATO STABILITO?

Il welfare integrativo assume un peso, anche economico, molto importante e si affianca al salario, sul quale abbiamo convinto Federmeccanica a superare il decalage percentuale proposto e a riconoscere la rivalutazione sulla base dell’Ipca.

 

C’E’ QUALCOSA DI NUOVO ANCHE SU SANITÀ E PREVIDENZA INTEGRATIVA?

Abbiamo fortemente potenziato sia Metàsalute, l’assistenza sanitaria integrativa (156 euro totalmente a carico delle aziende e riconosciuto a tutti i lavoratori metalmeccanici e ai loro familiari a carico, anche ai conviventi) che Cometa, la previdenza integrativa (il contributo a carico dell’azienda passa dall’1,6% al 2% per incentivare e valorizzare uno strumento fondamentale per le pensioni del futuro, soprattutto per i giovani.

 

QUALI SONO I SEGNALI CHE I SINDACATI DEI METALMECCANICI
AFFIDANO AL NUOVO CONTRATTO?

Il risultato raggiunto ha una valenza storica e innovativa veramente straordinaria. Lo abbiamo saputo fare insieme, superando divisioni e pregiudizi che ci hanno tenuto lontani in tutti questi anni. Quando ci sono le idee, il coraggio e la capacità di fare le cose insieme i risultati si vedono e i metalmeccanici tornano ad essere protagonisti delle relazioni industriali italiane. Dai metalmeccanici un buon esempio per la storia presente e futura del nostro Paese. Non solo ricostruiamo l’unità ma lo facciamo guardando avanti, al futuro!