Fim, Fiom e Uilm – le federazioni dei metalmeccanici di Cisl, Cgil e Uil – hanno proclamato per mercoledì 21 settembre un’ora di sciopero con assemblee in tutti i luoghi di lavoro. “Il diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare” si legge nel comunicato dei tre segretari generali: “Giovedì la tragedia di Piacenza in un’azienda di logistica oggi, a distanza di poche ore una dall’altra, la morte di un lavoratore all’Ilva di Taranto e quella di un lavoratore dell’Atac, azienda dei trasporti romana”.
“Queste morti non sono mai la conseguenza della fatalità – si legge ancora nella nota – ma sempre della mancanza di rispetto delle imprese per le procedure e le regole di sicurezza e, in generale, della inadeguatezza dei sistemi di prevenzione tali da assicurare effettive garanzie per i lavoratori”.
Questa realtà “è la conseguenza di un clima e di comportamenti che valutano la vita e il lavoro e le condizioni in cui si svolge come variabili dipendenti dagli interessi dell’impresa e del profitto. I subappalti e la precarietà lavorativa peggiorano le condizioni di lavoro e aumentano le pressioni sui singoli lavoratori”.
Per i lavoratori metalmeccanici “un contratto nazionale che affronti queste tematiche vuole dire porre argine a questa situazione perché si rendono più forti i lavoratori nella difesa dei propri diritti e di una condivisa e diffusa cultura della sicurezza“.