L’Università si schiera con i tecnici delle associazioni allevatori
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L’Università si schiera con i tecnici delle associazioni allevatori

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Pubblicato il 29 Giugno 2016

scienze e tecnologie animaliVentinove professori dell’Università degli studi di Milano – docenti di Scienze e tecnologie animali, di Scienze agrarie e ambientali, di Medicina veterinaria, di Scienze della produzione animale – hanno firmato un documento di solidarietà “ai numerosi tecnici dell’Associazione regionale allevatori della Lombardia (ARAL) e in particolare a quelli del Servizio di assistenza tecnica agli allevatori (SATA) che oggi rischiano il licenziamento”.

La grave situazione del sistema delle associazioni provinciali allevatori – con 400 posti di lavoro a rischio e 40 licenziamenti già annunciati nell’assistenza tecnica – era stata denunciata dalle organizzazioni sindacali in una manifestazione tenuta la scorsa settimana davanti alla sede di Regione Lombardia.

 

È in larga misura per merito di queste persone – si legge nel documento dei docenti e ricercatori universitari – che le aziende zootecniche lombarde hanno raggiunto l’eccellente livello attuale che le pone tra le prime al mondo per produttività, garanzia di sicurezza alimentare e presidio ambientale del territorio. I tecnici in questione hanno svolto e svolgono un’insostituibile funzione di collegamento tra il mondo della ricerca e quello operativo garantendo, con la loro costante presenza in campo, diffusione dell’innovazione e un supporto diretto e puntuale agli allevatori“.

L’alto livello di specializzazione e professionale di tali tecnici si è raggiunto in anni di lavoro e costituisce un patrimonio che sarebbe gravissimo perdere. Per quanto sopra esposto e in considerazione del fatto che la produzione di alimenti di origine animale è oggi sottoposta a una forte attenzione da parte della società e dei consumatori – conclude il documento – chiediamo a Regione Lombardia e in particolare all’Assessorato regionale all’Agricoltura di fare il possibile per garantire la presenza di tali figure professionali che risultano indispensabili per mantenere il livello che la zootecnia lombarda ha raggiunto con notevoli sforzi negli anni”.

 

Qui il testo integrale della lettera e l’elenco dei firmatari