Con l’adesione della quasi la totalità dei dipendenti, Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Confederdia tracciano un bilancio più che positivo dello sciopero dei lavoratori delle Associazioni provinciali allevatori della Lombardia per mettere sotto i riflettori la precarietà che sta vivendo il settore con la messa in pericolo di 400 posti di lavoro.
Scattato dopo l’invio di 40 lettere di licenziamento collettivo per tutti i tecnici Servizio di assistenza allevatori, lo sciopero ha avuto un momento pubblico con il presidio agli ingressi del Consiglio regionale della Lombardia. Durante il presidio una delegazione delle organizzazioni sindacali è stata ricevuta da alcuni consiglieri regionali dei partiti di opposizione ai quali sono state illustrate le responsabilità in capo sia al Ministero dell’Agricoltura che a Regione Lombardia.
A poche ore dalla manifestazione si è appreso che il Ministero dell’Agricoltura ha trasmesso alla Regione la circolare per la preparazione dei bandi necessari a concorrere ai finanziamenti europei. Fai, Flai, Uila e Confederdia lombarde hanno chiesto ai consiglieri di fare pressione per l’espletamento in tempi rapidi delle procedure, unica possibilità per far rientrare i licenziamenti.