Giornata mondiale del rifugiato. Cgil Cisl Uil: l’Italia e l’Europa creino ponti, non muri
TORNA INDIETRO

Giornata mondiale del rifugiato. Cgil Cisl Uil: l’Italia e l’Europa creino ponti, non muri

2 min per leggere questo articolo

Pubblicato il 20 Giugno 2016

f1_0_a-cremona-20-giugno-giornata-del-rifugiato-appello-alla-partecipazioneDelle 50 mila persone sbarcate quest’anno sulle nostre coste, oltre 7 mila sono minori non accompagnati. È sul loro futuro che Cgil Cisl Uil richiamano oggi l’attenzione in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. A proporla, ormai da oltre un decennio, è l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Una giornata per ricordare i milioni di rifugiati e richiedenti asilo che costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita.

L’Italia e l’Europa diano un futuro ai minori non accompagnati – scrivono i sindacati nell’appello per i minori non accompagnati – creino ponti, non muri. Sono bambini ed adolescenti che hanno affrontato spaventosi rischi per arrivare in Europa, tra privazioni e violenze. Molti di loro non ce l’hanno fatta e sono scomparsi nel Mediterraneo –assieme ai 2.800 morti dei primi cinque mesi del 2016; altri affrontano ulteriori difficoltà nei centri di accoglienza, privati dei loro genitori e con la prospettiva di un futuro incerto. A loro il sindacato italiano vuol dedicare la Giornata mondiale del Rifugiato, chiedendo all’Italia ed all’Europa di istituire corridoi umanitari per questi piccoli rifugiati, offrire una volta arrivati in Europa un percorso concreto di accoglienza e protezione, sanando gli orrori che questi bambini hanno dovuto soffrire, a partire dalla perdita delle loro famiglie”

“Bisogna soprattutto evitare – concludono Cgil Cisl Uil – che questi minori spariscano, come purtroppo è successo in precedenza per circa 10.000 di loro, perché la scomparsa di un bambino può significare traffico di esseri umani, nuovo schiavismo, traffico d’organi e violenze di vario tipo. L’Europa deve abbandonare la logica dell’egoismo e dell’ipocrisia ed aprire le porte a chi fugge dalla guerra, della povertà e della disperazione“.