Stefana, un mese alla scadenza della cassa integrazione. Appello al Ministero
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Stefana, un mese alla scadenza della cassa integrazione. Appello al Ministero

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Pubblicato il 4 Maggio 2016

ministero_del_lavoroFin dai primi mesi della crisi della Stefana, la Fim Cisl di Brescia, purtroppo da sola perché altri erano più interessati ad un repertorio di azioni e parole rivelatesi del tutto ininfluenti sull’andamento della vicenda, ha chiesto il coinvolgimento del Ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico per fronteggiare una situazione straordinariamente problematica.

MESI DI INUTILI E DANNOSE RESISTENZE 

Ci sono voluti mesi per vincere le resistenze locali che bloccavano l’intervento del Ministero e quando alla fine anche i più restii se ne sono convinti, il tavolo istituzionale aperto il 25 maggio 2015 non ha potuto fare altro che prendere atto dell’impossibilità ad agire su scelte ormai senza ritorno.

OGGI UNA RICHIESTA CONGIUNTA 

Oggi, a quasi un anno da quella prima riunione, e ancora su pressanti sollecitazioni della Fim, sono gli organi della procedura giudiziale a cui è sottoposta la Stefana ad avanzare, congiuntamente alle parti sociali, la richiesta al Ministero del Lavoro di un incontro in tempi strettissimi “al fine di verificare – scrive la Fim in una nota – quali strumenti attivare per sostenere il percorso industriale e salvaguardare l’occupazione di tutte le realtà interessate”.
Tra meno di un mese, infatti, il 2 giugno 2016, per gli oltre 600 lavoratori dei quattro siti industriali messi all’asta scadrà infatti la cassa integrazione straordinaria.

 

DOMANI L’INCONTRO TRA SINDACATI, ESSELUNGA E FERALPI

Intanto, mentre il bando di gara per la fabbrica di Montirone e per quella di via Bologna a Nave ha segnato proprio ieri un’altra battuta a vuoto, tempi e modalità di riassorbimento della manodopera del sito di Ospitaletto e di via Brescia a Nave saranno domani al centro del confronto tra sindacati, Esselunga e Feralpi.