“Un grande ringraziamento e infinita riconoscenza per ciò che ha fatto per noi la Cisl di Brescia”. Così hanno scritto i leader della comunità Muridi dei senegalesi bresciani sull’attestato che hanno consegnato ieri pomeriggio al segretario provinciale della Cisl Enzo Torri, intervenuto – con le colleghe di Segreteria Giovanna Mantelli, Laura Valgiovio e Luisa Treccani – alla sedicesima giornata culturale dedicata al fondatore del Muridismo, Cheikh Ahmadou Bamba.
Le diverse migliaia di aderenti a questa confraternita islamica basata sulla fraternità che lega il genere umano, si sono dati appuntamento quest’anno nei grandi spazi della Fiera di Montichiari. A promuovere la giornata è stata l’Associazione intitolata al fondatore, che ha sede a Pontevico, in provincia di Brescia, e che fa da riferimento per i murid presenti in Italia.
L’iniziativa non è solo un importante occasione di aggregazione e di socializzazione, ma anche di verifica e di confronto sulla convivenza sociale che chiede ad ognuno impegni precisi e condivisione delle regole fondamentali che stanno alla base di una comunità civile.
In questa prospettiva si sono inseriti i diversi interventi di saluto dei rappresentanti delle istituzioni, del delegato del Vescovo di Brescia e dei rappresentanti sindacali. “La vostra comunità – ha detto nel suo intervento il segretario della Cisl bresciana – ha dimostrato di praticare la solidarietà prima di chiederla. La crisi ci consegna una società più divisa ed è proprio nella condivisione tra le comunità che va ricercata la strada per non lasciare nessuno solo. Vale per gli italiani e a maggior ragione fra gli stranieri che hanno meno reti di protezione familiare. La Cisl è in campo per la tutela di chi è più debole, nel pieno rispetto delle regole. Ma anche nella determinazione, se le regole sono sbagliate (e legare il permesso di soggiorno al posto di lavoro è sbagliato perché mette a rischio chi ha consolidato la propria famiglia nel nostro Paese), a sollecitare il legislatore perché intervenga a modificarle, non con il conflitto ma con una pressante azione di convincimento bastata sui fatti e sul buon senso”.