Una sfilata di croci di legno chiaro e tanti lenzuoli bianchi sopra corpi distesi: così questa mattina i sindacati dei lavoratori delle costruzioni di tutto il mondo hanno manifestato davanti alla sede della Fifa, a Zurigo, contro i criteri di assegnazione dei mondiali di calcio. Nel mirino, in particolare, i mondiali che si terranno in Qatar nel 2022, finiti anch’essi nell’inchiesta che ha travolto i vertici della Fifa.
Per i sindacati quei giochi non avrebbero mai dovuto essere assegnati in un Paese in cui vige ancora il sistema della kafala che riduce in schiavitù i lavoratori. In Qatar dove oltre 1 milione di edili vivono in condizioni disumane, affamati, assetati, con turni di 16 ore, esposti a temperature estreme, ammassati in alloggi fatiscenti. E a quasi cinque anni dall’apertura dei cantieri, il conto dei morti è terrificante: 1.400, almeno 400 per incidenti diretti, il resto per infarto e per suicidio.
Ad oggi ogni partita di quei mondiali “costa” 62 vite umane. Anche l’inchiesta in corso dimostra ciò che il sindacato denuncia da anni: l’assegnazione di quei mondiali è avvenuta in violazione delle regole ed i giochi devono essere sospesi.