Sanità bresciana (5): rinunciare a qualcosa per investire sulla qualità
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Sanità bresciana (5): rinunciare a qualcosa per investire sulla qualità

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Pubblicato il 25 Giugno 2014

renato pedrini, direttore asl valle camonica-sebinoAl convegno della Cisl bresciana sulla riforma della sanità a Brescia, proiettata ovviamente nel quadro della riforma del sistema a livello regionale, sono intervenuti i responsabili della Asl di Brescia, Scarcella, e della Asl Valle Camonica-Sebino (Pedrini), oltre a numerosi consiglieri regionali bresciani.

 

il direttore della asl brescia carmelo scarcellaSCARCELLA: QUALITA’ ED ECONOMICITA’ SONO POSSIBILI Carmelo Scarcella, direttore dell’Asl di Brescia, ha ricordato la positività della sperimentazione biennale dello SDAR, il Servizio Distrettuale di Assistenza Residenziale temporanea – correlato all’assistenza domiciliare e rivolto ad anziani e malati fragili, con problematiche cliniche acute o in fase di dimissione ospedaliera – che ha dimostrato l’efficacia di queste forme di cura e la loro economicità rispetto alla degenza ospedaliera: 150 euro il costo di una giornata di prestazioni erogate con lo SDAR, 600 euro quello della giornata ospedaliera.

 

il segretario provinciale della cisl enzo torriTORRI: OPERARE LE SCELTE NECESSARIE – “Vogliamo che la sanità bresciana continui ad essere l’eccellenza che tutti le riconoscono – ha detto nelle conclusioni del convegno Enzo Torri, leader della Cisl provinciale – consapevoli che per farlo occorre rinunciare a qualcosa (come i presidi ospedalieri di minori dimensioni) per poter investire sulla qualità del sistema e dare il giusto riconoscimento a chi ogni giorno si impegna e si sacrifica per il suo migliore funzionamento”.