“Ci sono ancora troppi «se» e moltissimi «ma» che suggeriscono prudenza nella trattativa in corso tra il manager belga Jean Pierre Detrait e le due banche (Unicredit e Ubi) che potrebbero finanziare il nuovo piano industriale dalla Optiverde”. Lo scrive il Giornale di Brescia riferendo del nuovo incontro avvenuto ieri in Provincia sul piano di reindustrializzazione della ex Fagor-Barndt di Verolanuova.
VEROLANUOVA, CAPITOLO CHIUSO – Le difficoltà intervenute dopo il fallimento della Fagor-Barndt che costringe l’Optiverde ad acquistare area e impianti con un aggravio dell’impegno finanziario del tutto imprevisto per la multinazionale belga, sembrano aver fatto scrivere la parola fine sullo sviluppo del piano a Verolanuova. Cosi come hanno modificato le tempistiche del suo contenuto articolato in quattro aree: il recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche; l’assemblaggio di scooter elettrici; la produzione di apparecchi di cogenerazione; la fabbricazione di piccoli elicotteri biposto)
UNA NUOVA STRATEGIA CHE RIPARTE DA BRANDICO – “Nell’incontro di ieri con l’assessore provinciale Giorgio Bontempi ed i sindacati – scrive ancora il quotidiano di via Solferino – Detrait ha illustrato la nuova strategia: ovvero l’intenzione di procedere per gradi. Il primo sarà quello della linea di produzione Raee (ovvero rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) nel capannone da 8.000 mq che verrà affittato a Brandico. Un primo «step», meno oneroso e per il quale basterebbe un investimento di 1,5 milioni, ma che consentirebbe l’assunzione di 50 lavoratori e, a regime, sui tre turni l’impiego di 150 persone. Mentre la Regione potrà sostenere il progetto attraverso i bandi del Fondo di rotazione per l’imprenditorialità”.
UNA CORSA CONTRO IL TEMPO – Un’operazione che per andare a regime ha bisogno di circa sei mesi – è stato specificato nella riunione in Provincia – e che va ricompresa, aggiornandolo, nell’accordo sindacale del 2012 che prevedeva la riassunzione di 266 dei 400 dipendenti della ex Brandt. “Dal prossimo primo maggio – si legge ancora nell’articolo del Giornale di Brescia – saranno tutti in mobilità, otto di questi non avranno nessuna copertura”. Fiom Cgil , Fim Cuisl e Uilm hanno unitamente chiesto che venga presa in considerazione l’assunzione degli otto lavoratori e ridefinito un accordo per ribadire il piano occupazione sottoscritto a suo tempo.
“Ora la palla passa alle banche – conclude il giornale – Detrait dovrà presentare nei prossimi giorni tutta la documentazione necessaria e una risposta è attesa entro metà maggio”.
IL PUNTO DELLA FIM CISL – Sulla vicenda ha fatto il punto anche Laura Valgiovio, segretario provinciale dei metalmeccanici della Cisl, in una dichiarazione a Brescia Punto TV