Agfa (Manerbio), Brandt (Verolanuova): un progetto da 400 posti di lavoro
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Agfa (Manerbio), Brandt (Verolanuova): un progetto da 400 posti di lavoro

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Pubblicato il 26 Dicembre 2013

brandtCon una lunga intervista concessa al Giornale di Brescia, l’amministratore delegato della Optimize, Jean-Pierre Detrait, ha illustrato le intenzioni della multinazionale sullo sviluppo della Brandt di Verolanuova e sul possibile intervento Optimize nella reindustrializzazione del sito Agfa di Manerbio.

UN PROGETTO PER 400 POSTI DI LAVORO – “Il manager lussemburghese di origine belga – sintetizza il quotidiano – intende creare un nuovo polo industriale specializzato in quattro attività: il riciclaggio di elettrodomestici, pannelli solari e autoveicoli; l’assemblaggio di scooter elettrici, la produzione di coogeneratori e di elicotteri biposto”. Un progetto da sedici milioni di euro che – secondo il business plan della Optimize – darà un’occupazione a oltre 400 lavoratori bresciani.

ENTRO GENNAIO LA RISPOSTA DI AGFA PER L’UTILIZZO DELLO STABILIMENTO – Nell’intervista Jean-Pierre Detrait afferma che il progetto può realizzarsi solo se Optimize troverà l’accordo con Agfa per l’utilizzo dello stabilimento di Manerbio. A che punto è la trattativa? ha chiesto il giornalista: “Ci siamo seduti al tavolo con i manager della multinazionale belga in ottobre – ha risposto Detrait – ed entro fine gennaio avremo una loro risposta in merito”.

INNOVAZIONE O CONSERVAZIONE? – Un pregio dell’intervista, realizzata da Erminio Bissolotti, è sicuramente la schiettezza. Anche sugli snodi più problematici. Tra i lavoratori dell’Agfa di Manerbio, in presidio dal mese di luglio davanti all’azienda [per ricostruire l’intera vertenza basta scrivere nella casella di ricerca in alto a destra la parola Agfa] si è aperta una profonda divisione.

LE POSIZIONI DI FIM CISL E FIOM CGIL – Verificata fino in fondo l’impossibilità di un ripensamento del Gruppo Agfa sulla chiusura dello stabilimento della Bassa bresciana, la Fim Cisl si è espressa a favore di un progetto di reindustrializzazione del sito, avendo colto per prima l’interessamento in tal senso della Optimize.
La Fiom Cgil, ancorata all’idea di costringere Agfa a riaprire la fabbrica, si è detta subito contraria arrivando qualche settimana dopo a sponsorizzare un progetto della vecchia proprietà di Agfa, la famiglia Ziletti di Manerbio, per la ripresa della produzione di lastre.
Due percorsi differenti, che potremmo definire così: il primo di internazionalizzazione e di innovazione, il secondo di conservazione.

OPTIMIZE O ZILETTITorniamo dunque all’intervista. Il Giornale di Brescia chiede all’amministratore delegato della Optimize: “Lei sa che nei giorni scorsi gli ottantaquattro lavoratori dell’Agfa di Manerbio hanno bocciato il suo piano industriale, promuovendo quello presentato da Roberto Ziletti?”
Risponde Jean-Pierre Detrait: “Per fortuna non l’ha fatto Agfa: è quel che conta di più. Aggiungo che con l’assemblaggio di scooter elettrici e con la produzione di turbine ed elicotteri potremmo dare un futuro a quegli ottanta lavoratori di Manerbio”.

Non teme ripercussioni sulle relazioni sindacali? chiede ancora il giornalista. “Quando si arriva a sessant’anni di età – chiude il manager lussemburghese – non si ha più paura di niente. Presto, comunque, mi incontrerò anche con i rappresentanti delle forze sindacali coinvolte in questa partita, cercando una soluzione condivisibile”.