Milleduecento lavoratori bresciani assistiti dall’Ufficio Vertenze Cisl
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Milleduecento lavoratori bresciani assistiti dall’Ufficio Vertenze Cisl

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Pubblicato il 12 Settembre 2013

risolvere problemiLa Lombardia si conferma la Regione italiana con il più alto numero di fallimenti. E’ quanto emerge dal Rapporto sull’attività degli Uffici vertenze della Cisl, che nel primo semestre 2013 hanno assistito complessivamente oltre 62mila lavoratori.
In Lombardia è Milano a registrare il maggior numero di lavoratori che si sono rivolti agli uffici Cisl e hanno aperto una vertenza, seguita da Bergamo (900), Brescia (736), Brianza (466), Varese (423) e Como (422). Sul fronte degli addetti di imprese fallite assistiti al primo posto troviamo Bergamo (639), seguita da Brescia (450), Varese (347), Brianza (283), Como (221) e Lecco (201).

Il Rapporto sull’attività degli Uffici vertenze della Cisl segnala nella nostra regione un notevole incremento delle procedure concorsuali: dai 1.885 lavoratori assistiti si è passati ai 2.772 (+47%). Un aumento decisamente superiore rispetto a quanto avvenuto a livello nazionale, dove i lavoratori di aziende fallite rivoltisi agli uffici vertenze della Cisl sono stati 17.287, contro i 15.714 del primo semestre dell’anno scorso (+9,9%). “E’ il segno evidente – commenta Gualtiero Biondo, responsabile nazionale Uffici vertenze Cisl – che le aziende scelgono la strada del fallimento anziché avviare un tentativo di rientro o di cessare l’attività saldando tutti i debiti. Le conseguenze per i lavoratori in termini di posti di lavoro e perdita salariale è notevole. In questo scenario, l’avvio della riforma Fornero con l’esclusione del ricorso alla cassa integrazione per le aziende senza sbocchi occupazionali futuri ha creato ulteriori difficoltà”.

In Lombardia sono cresciute anche le pratiche fallimentari seguite degli Uffici vertenze della Cisl (630, +11%), mentre a livello nazionale sono in calo (3.783, -14,8%).

In leggera flessione il dato relativo alle vertenze: -3,2% a livello nazionale (43.762 lavoratori coinvolti contro i 45.090 dello scorso anno), -6% in Lombardia (5.148 lavoratori contro 5.473). “Gli uffici vertenze sono uno strumento di tutela e salvaguardia del reddito – sottolinea Biondo – impegnati in azioni di recupero spesso difficili. La carenza di liquidità aziendale, gli intoppi procedurali, la lentezza della giustizia e la sua macchinosità le varie modifiche intervenute, AsPI, mobilità in deroga, abolizione della conciliazione, riforma diritto del lavoro ci hanno e ci stanno vedendo protagonisti attivi in uno scenario che, purtroppo, non mostra segni di miglioramento”.

Rapporto sull’attività degli Uffici vertenze della Cisl