6.000 lavoratori metalmeccanici bresciani travolti dalla crisi
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6.000 lavoratori metalmeccanici bresciani travolti dalla crisi

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Pubblicato il 18 Luglio 2013

metal173 aziende bresciane e 6.048 lavoratori metalmeccanici (su un totale di 6.745 dipendenti) travolti dalla crisi: 3.658 sono in cassa integrazione ordinaria, 2.283 in cassa integrazione straordinaria o in deroga, 107 in mobilità. E’ la fotografia dell’industria metalmeccanica nella nostra provincia che emerge dal 35° rapporto semestrale sulle situazioni di crisi curato dalla Fim Cisl Lombardia.

A BRESCIA IL 9,79% DELLE SOSPENSIONI REGIONALI – Sono davvero drammatiche le conseguenze della crisi sull’industria metalmeccanica lombarda. Nel primo semestre 2013 hanno la congiuntura negativa ha investito nella nostra regione 2.819 aziende e 61.770 lavoratori. Percentualmente, i territori maggiormente coinvolti nel semestre sono quelli di Milano (con il 19,34% delle sospensioni), Bergamo (16,21%), Brianza (15,21%), Lecco (10,22%) e Brescia (9,79%).

IMPENNATA DEI LICENZIAMENTI – Si registra inoltre un’impennata di licenziamenti nelle piccole aziende: +43% rispetto a fine 2012. Complessivamente, sono ben 173 le imprese che nel primo semestre di quest’anno hanno avviato nuove procedure di mobilità, per 3.368 lavoratori.

CONTINUA A CRESCERE LA CASSA INTEGRAZIONE – Il 35° Rapporto della Fim Lombardia evidenzia un aumento del 5% delle aziende che fanno ricorso alla cassa integrazione ordinaria (cigo): sono 1.714 nel semestre, con 39.882 lavoratori interessati (+3,75% su base annua). Crescono del 33,91% le aziende che ricorrono alla cassa integrazione straordinaria (cigs), che vede coinvolti 18.520 lavoratori (+2,88% rispetto al periodo precedente).

RIDUZIONE DEL PERSONALE E CESSAZIONI DI ATTIVITÀ – Sempre alta la mobilità, con 173 aziende (139 nel semestre precedente) che hanno proceduto a nuovi licenziamenti per 3.368 lavoratori, con un incremento del 42,35% nel dato tendenziale annuo. Licenziamenti che, evidenzia il Rapporto Fim Lombardia, derivano soprattutto da crisi con riduzione del personale (per il 65,6% dei casi) e per una quota rilevante da cessazioni di attività o fallimenti (per il 34,3%).

PIÙ CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ – Prosegue l’aumento dell’utilizzo dei contratti di solidarietà: 60 le aziende e 6.011 i lavoratori coinvolti nell’ultimo semestre. Sono quindi ben 398 gli accordi di contratti di solidarietà stipulati dal 2011, per 49.776 lavoratori, segno del consolidarsi di una nuova importante attenzione per questo strumento di tutela dell’occupazione nella gestione della crisi.

OCCORRE MAGGIORE IMPEGNO DA PARTE DELLA REGIONE – “L’utilizzo crescente di cassa integrazione straordinaria e di mobilità – sottolinea la Fim Cisl Lombardia – dimostra la persistenza di uno zoccolo preoccupante di crisi di natura strutturale, con sospensioni di lungo periodo e assenza di prospettive, che coinvolge ben 1.172 aziende e 21.888 lavoratori. Occorre un maggiore impegno della Regione per delineare politiche industriali e settoriali di sostegno e per l’attuazione delle politiche del lavoro. Vanno attuate strategie di sviluppo e di dotazione infrastrutturale per rafforzare il manifatturiero, favorire l’accesso al credito per gli investimenti industriali e le innovazioni, e garantire la sostenibilità”.