Iniziato venerdì 14 settembre, prevede l’astensione da qualsiasi prestazione straordinaria e durerà fino alla vigilia dello sciopero generale dei lavoratori postali proclamato per il 12 ottobre. Lo scontro con l’azienda è ormai totale e va dai piani di chiusura che priveranno il territorio bresciano di altri 16 uffici postali fino ai tagli delle zone di recapito.
LE MOTIVAZIONI LOCALI DELLO SCIOPERO
“Nelle motivazioni locali dello sciopero – continua Punzi nelle dichiarazioni riportate dal maggiore dei due quotidiani locali – c’è la riduzione del lavoro, la volontà manageriale di tagliare senza entrare nel merito delle questioni e il rifiuto di ogni confronto. A questo proposito calza a pennello l’esempio dei prossimi tagli alle zone del recapito. Cosa intendo? Che vengono sempre giustificate adducendo come motivazione il calo dei volumi di posta. Se questo dato è indubitabile, io vi dico però che gli ultimi dati parlano di una contrazione valutabile tra il 6 e il 7%, a cui l’azienda risponde tagliando zone per il 14-15%. Non ci si dimentichi poi, a questo proposito, che 80 zone a Brescia sono già state eliminate nel 2010″.
POSTE ITALIANE SI RIPRENDA IL SERVIZIO PACCHI
Per ripartire – dicono in coro le sigle sindacali bresciane dei lavoratori postali – serve un vero progetto di investimenti e il ritorno alla volontà di fare davvero concorrenza al libero mercato, riprendendosi servizi strategici che potrebbero fare guadagno e creare posti di lavoro, come il servizio pacchi e quello più moderno del commercio legato a internet, perché tramite il computer si fanno gli ordini ma poi serve sempre qualcuno che consegni la merce per il mondo.