La disoccupazione giovanile sale al 36,6%
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La disoccupazione giovanile sale al 36,6%

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Pubblicato il 2 Luglio 2012

Continua a crescere la disoccupazione giovanile e questo anche a fronte di un lieve calo del tasso di disoccupazione generale. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi dall’Istat in base ai quali, a maggio, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ha toccato un record storico salendo al 36,2%. Si tratta del dato più alto registrato da quando, nel 2004, hanno avuto inizio le rilevazioni periodiche.

È disoccupato più di un giovane su tre di coloro che partecipano attivamente al mercato del lavoro. Rispetto all’intera popolazione di giovani tra 15 e 24 anni, a maggio, risulta disoccupato poco più di uno su dieci (10,5%). Il tasso di disoccupazione giovanile è aumentato di 0,9 punti precentuali rispetto ad aprile, al contrario del tasso di disoccupazione a livello generale, in lieve calo (-0,1 punti percentuali) e attestatosi al 10,1%, Si tratta della prima diminuzione, anche se lieve, del tasso di disoccupazione da febbraio del 2011, quindi da quasi un anno e mezzo. Tuttavia i tecnici dell’Istat spiegano che il quadro resta “sostanzialmente stazionario” con la disoccupazione che rimane su “valori molto elevati”.

Preoccupato il segretario generale aggiunto Cisl, Giorgio Santini, per il quale il contrasto alla disoccupazione deve essere “priorità assoluta per il governo, essendo positive, ma ancora insufficienti, le misure individuate nel decreto sviluppo”.

Il sindacalista chiede quindi la mobilitazione di tutte le risorse disponibili per gli investimenti, anche consentendo alle istituzioni deroghe al patto di stabilità, e ridotta la pressione fiscale per lavoratori e pensionati per rilanciare la domanda interna”.

“Inoltre- conclude Santini- sarà importante dare rapida attuazione a quelle parti della riforma del lavoro che possono favorire le assunzioni dei giovani e la ricollocazione delle centinaia di migliaia di lavoratori espulsi dal ciclo produttivo, da una parte, utilizzando fino in fondo le potenzialità del nuovo apprendistato, dall’altra, affidando con più decisione alle politiche attive il compito di riqualificare e reimpiegare i lavoratori in cassa integrazione o disoccupati”.

conquistedellavoro.it