IL PRECEDENTE accordo del 2007, sottoscritto dalle Rsu e dalla sola Fim (già allora la Fiom, contro la volontà espressa dalla maggioranza dai lavoratori, non sottoscrisse l’accordo), era scaduto da marzo 2010. Malgrado il confronto avviato dopo la scadenza, Fim e Fiom, hanno presentato piattaforme separate per il rinnovo.
LA CRISI DI QUESTI ANNI non ha risparmiato Aida Italia e dal 2010 l’unità produttiva di Lecco è stata interessata pesantemente da cassa integrazione fino alla chiusura dei cancelli, avvenuta con accordo sindacale raggiunto da Fim e Fiom locali. Accordo che ha previsto un trasferimento di circa 40 lavoratori, a Pavone Mella già dal mese di Aprile, mentre i restanti sono stati collocati in cassa integrazione straordinaria per cessata attività.
DOPO OLTRE 15 MESI di confronto serrato sul futuro del sito bresciano, la Fim conclude un accordo, anche questo non sottoscritto dalla Fiom, che mette in sicurezza i lavoratori bresciani e rilancia l’impegno della società nipponica in Italia.
L’ACCORDO oltre al mantenimento dei risultati di fatturato raggiunti negli anni di vigenza dela precedente intesa pari a 1.900 Euro aggiunge ulteriori 1.600 Euro collegati a tre obiettivi di miglioramento aziendale: redditività, qualità ed efficienza. Ma i pilastri portanti dell’intesa riguardano da un lato gli investimenti (15 milioni di Euro destinati all’ampliamento dell’area produttiva, all’inserimento di nuovi impianti ed al trasferimento e messa in funzione degli impianti di Lecco) e dall’altro l’incremento occupazionale (che sarà di almeno 30 lavoratori, privilegiando l’assunzione di giovani apprendisti entro la vigenza dell’accordo).
“COME FIM – commenta Laura Valgiovio, Segretari generale dei metalmeccanici Cisl – giudichiamo di aver concluso un ulteriore accordo in provincia, con il segno positivo, rilanciando investimenti ed occupazione senza ridurre salario ai lavoratori. La trattativa ha avuto infatti momenti difficili in quanto Aida stava valutando anche la possibilità di collocarsi in paesi dell’Europa dell’Est dove il mercato offre maggiori opportunità per le presse destinate prevalentemente al settore automotive.
L’INTESA, che avrà durata triennale fino e scadrà a marzo 2015, si aggiunge alle altre di pari simbolo (GKN, Prodotti Bauman, Glisenti, Emer) tutte approvate dal voto dei lavoratori e tutte non sono sottoscritte dalla Fiom, purtroppo sempre più impegnata, come la cronaca recente ha evidenziato, a firmare accordi aziendali con pochi aumenti fissi, dichiarazioni di esuberi e il conseguente uso di ammortizzatori sociali per riequilibrare i costi del lavoro che in altro modo non sarebbero sopportabili.