La proroga per i precari di Questura e Prefettura è stata decisa con il decreto di fine anno con cui il Governo mette mano a situazioni urgenti prive di provvedimenti strutturati. A sottolineare il contributo di questi lavoratori precari è Rosario Morelli, segretario provinciale del Siulp, il maggiore dei sindacati degli agenti di polizia, parlando con il cronista del Giornale di Brescia: “Sull’Ufficio immigrazione della Questura pende un carico di pratiche arretrate elevatissimo – spiega Morelli – solo pochi mesi fa erano 25mila ora scese a 18mila anche grazie a un piano programmato di straordinari e al lavoro dei 20 impiegati civili: se alla data del 30 giugno dovessero essere lasciati a casa, l’opera di smaltimento arretrati ottenuta rischia di essere vanificata e il carico di lavoro lievitare a dismisura».
Il Segretario provinciale del Siulp non perde l’occasione per ribadire che la gestione delle pratiche di rinnovo e rilascio dei permessi di soggiorno non dovrebbe più ricadare sulle Questure. “Bisogna puntare sulla sburocratizzazione degli uffici di Polizia- ribadisce Morelli – l’organico è sceso da 110mila unità a 94mila. Non è pensabile sottrarre personale all’attività specifica. Della parte amministrativa relativa ai permessi di soggiorno è ora che si facciano carico i Comuni, fatti salvi accertamenti e controlli di nostra competenza. Solo così si potranno recuperare risorse per i compiti specifici della Polizia. Non dimentichiamo che siamo già “ostaggio” delle altre forze di polizia per quanto attiene l’accompagnamento e l’espulsione. Ogni giorno Vigili urbani e Carabinieri portano in Questura stranieri che poi compete a noi condurre nei Centri Identificazione Espulsione di mezza Italia. Il che vuol dire che ogni giorno in media almeno due pattuglie vengono distratte dai servizi sul territorio”.