Secondo la Fondazione Moressa, un istituto di ricerca di Mestre sulla valorizzazione della piccola impresa, “è in calo in Italia la richiesta di manodopera straniera”. Resiste la domanda di operai specializzati nel settore delle costruzioni e nelle aziende di grandi dimensioni – annuncia in un comunicato la Fondazione – Mantova, Parma e Ravenna, le province con l’incidenza più elevata di assunzioni straniere. Ma è proprio così? I dati su cui si costruiscono queste ricerche sono realmente affidabili?
Lo studio è stato ripreso dalle agenzie di stampa e Brescia Punto Tv ne ha fatto un servizio chiedendo un commento a Giovanna Mantelli, componente della Segreteria della Cisl di Brescia con delega a tutta la tematica legata all’immigrazione.
“La televisione ha tempi di lavoro molto stretti e la durata di un servizio del telegiornale è troppo breve per un ragionamento articolato – spiega Giovanna Mantelli dopo la messa in onda del servizio – Mi spiace che non ci sia stato spazio per quella parte della mia dichiarazione in cui invitavo a prendere con cautela affermazioni basate su dati che è assai difficile ritenere esaustivi. Basta considerare quel che avviene a Brescia, che è una realtà dove c’è molta attenzione nei confronti degli immigrati. Nel nostro territorio i Centri per l’ impiego, che sono gestiti dalla Provincia, non sono in grado di fornire alcun dato, di nessun tipo. Ora, se chi deve fornire i dati, i dati non li ha, come si fa a dare percentuali di disoccupati, rioccupati, tipologie dei contratti? Sicuramente c’è un calo nell’ occupazione degli stranieri, ma lo si desume dal racconto che ne fanno gli immigrati che si presentano, ad esempio, agli sportelli sindacali. Ma da qui a fare quantificazioni come quelle rilanciate dalla Fondazione Moressa ce ne vuole. Io posso parlare per l’esperienza quotidiana che si vive allo sportello immigrato della Cisl: la crisi sta incrementando situazioni di lavoro nero e lo straniero è più facilmente ricattabile”.