Il prossimo sciopero della Cgil sarà contro il Presidente della Repubblica?
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Il prossimo sciopero della Cgil sarà contro il Presidente della Repubblica?

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Pubblicato il 3 Settembre 2011

Il Segretario generale della Cisl di Brescia fa il punto sulle iniziative della Cisl contro la manovra economica e sui risultati (pensioni, tredicesime degli statali, festività civili) ottenuti. “La casa brucia  – osserva Torri – e la Cgil prepara il giorno gioioso del suo sciopero generale. E poi cosa farà?”. Il mondo del lavoro non può accontentarsi di una giornata di pungyball.

IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO

“A me non interessa mettere la bandierina della Cisl sopra i risultati di questi giorni. Ci siamo mobilitati e abbiamo fatto pressione in tutti i modi per modificare una manovra finanziaria presentata come un’operazione salvaconti e tradotta nel peggiore dei modi dal Governo della Lega e del Pdl. La Cisl ha fatto tutta la sua parte e ha ottenuto ciò che voleva. Abbiamo costretto il Governo ad una precipitosa retromarcia sulle pensioni, sullo slittamento delle tredicesime per i dipendenti pubblici, sulle festività civili di più forte valore simbolico come il Primo Maggio, la Festa della Liberazione e la Festa della Repubblica.

Detto questo, resta tutta la nostra preoccupazione sull’incapacità del Governo e della sua maggioranza di dare risposte all’emergenza in cui il Paese si trova. Come si risponde a questa preoccupazione? Qualcuno festeggia, e dice che bisogna fare lo sciopero generale, e gli vanno dietro – sembra – anche esponenti di partito che avendo patito le frustrazioni dell’ingrato compito delle minoranze ritirano fuori la storia della spallata per far cadere il Governo.

La Cisl non ha come obiettivo di difendere o di far cadere il Governo: noi vogliamo salvare la casa che brucia. Perchè in gioco non c’è la sorte di un esecutivo – peraltro largamente screditato – c’è il futuro del nostro Paese, la possibilità di mantenere viva una prospettiva di lavoro e di sviluppo prima che le sanzioni dei mercati ci mettano al margine delle economie avanzate e dei processi di crescita.

La casa brucia e la Cgil prepara il giorno gioioso del suo sciopero generale. E poi cosa farà? A rigor di logica dovrebbe annunciarne un altro di sciopero, e se la matematica non è un opinione dovrebbe essere uno sciopero contro il Presidente della Repubblica, visto che questa mattina Napolitano ha detto che bisogna «portare avanti una prospettiva coerente che vada al di là dell’avvicendarsi dei governi. Non bisogna avere una prospettiva di tre settimane, e nemmeno di 20 mesi», cioè la scadenza naturale della legislatura, «dobbiamo guardare più avanti e abbiamo bisogno di scelte solide di medio o lungo periodo».

Sono parole che il Presidente della Repubblica va ripetendo fin dalla prima manovra economica di luglio, lanciando messaggi chiarissimi sulla gravità della situazione. Prenderne atto non significa rinunciare a contrastare misure inique e irresponsabili. Per noi, per la Cisl, il richiamo di Napolitano si traduce in una modalità di protesta che cercando alleanza con la parte più responsabile della classe politica lavora per obiettivi concreti, misurabili, effettivi. Ed è una strada e una modalità (pensioni, tredicesime degli statali, festività civili) che porta risultati.

Per questo la Cisl continua a fare sindacato e a costruire percorsi a salvaguardia del lavoro, perché è salvando il lavoro che si tutelano realmente i lavoratori, che si dà speranza ai giovani e sicurezza ai pensionati. E continueremo a farlo mettendo in luce le incapacità e le contraddizioni del Governo. Lunedì partiranno quattro pullman dalla Cisl di Brescia per la manifestazione regionale davanti ai “ministeri” fantasma voluti dalla Lega e dal Pdl a Monza, simbolo della irresponsabilità e della inadeguatezza del Governo, per chiedere una svolta, un sussulto di responsabilità.

La Cgil invita gli scontenti ad unirsi al suo sciopero. Sono certo che sarà un grande successo, ma il mondo del lavoro (e tanto meno l’annunciato stuolo di politici) non può accontentarsi di una giornata di pungyball. La casa brucia e la Cisl non sta a guardare”.

Enzo Torri – Segretario generale Cisl Brescia