Meno morti e incidenti sul lavoro. Grazie alla prevenzione. Ma anche per la crisi
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Meno morti e incidenti sul lavoro. Grazie alla prevenzione. Ma anche per la crisi

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Pubblicato il 10 Agosto 2011

Giornale di Brescia e Bresciaoggi danno conto questa mattina della conferenza stampa convocata dall’Azienda Sanitaria Locale di Brescia per comunicare i dati degli infortuni sul lavoro nella nostra provincia nel 2010 (che il nostro sito ha pubblicato e commentato fin dallo scorso 7 luglio) e nei primi sei mesi del 2011. A Brescia e provincia ci sono stati l’anno scorso 9 infortuni mortali: negli ultimi cinque anni – dice l’Asl – il dato si è praticamente dimezzato visto che nel 2006 i morti sul lavoro erano stati addirittura 17. Nella prima metà del 2011 si sono registrati 4 infortuni mortali.
Anche gli infortuni gravi sono in calo: dal 2008 al 2010 si è passati da 1933 a 1073 infortuni. Un calo che, con 495 infortuni denunciati, si conferma anche nel primo semestre del 2011.
A cosa si deve il miglioramento dei dati? Sicuramente per il lavoro di controllo che vede impegnata Asl, e poi per la prevenzione su cui stanno intensamente lavorando organizzazioni sindacali e imprese. Ma bisogna essere consapevoli del fatto che un calo così drastico è anche effetto collaterale della crisi economica, della conseguente disoccupazione e della riduzione delle ore lavorate.

“Come abbiamo detto anche in occasione della presentazione del Rapporto Inail 2010 – ricorda Paolo Reboni della Segreteria della Cisl bresciana – la soddisfazione per i numeri è relativa perchè troppo alto è l’indice di frequenza degli infortuni sul lavoro, valore che è determinato dal rapporto tra eventi infortunistici e numero di addetti. Pur in presenza della crisi e della perdita di molte migliaia di posti di lavoro, Brescia ha  un indice di frequenza infortunistico di 4 punti più alto della media in Lombardia”.

Per quanto riguarda gli infortuni mortali il settore più critico rimane quello delle costruzioni, ma anche il mondo degli appalti e dei subappalti delle manutenzioni è estremamente a rischio.
Il maggior numero di infortuni gravi avviene invece nell’industria metalmeccanica (25,1 per cento degli infortuni), seguito dall’edilizia (9,5 per cento del totale), e dal settore agricolo (6,9 per cento degli incidenti).