Troppo generico e incapace di chiamare le cose con il loro nome. Il Segretario generale della Cisl di Brescia, Enzo Torri, risponde alle affermazioni sul sindacato fatte ieri da Adriano Paroli, sindaco della città. Ma andiamo con ordine. Alla vigilia della pausa estiva il Sindaco di Brescia, l’avvocato Adriano Paroli, ha incontrato ieri in Palazzo Loggia la stampa locale per un bilancio dell’attività di Giunta svolta fin qui e per uno sguardo sugli appuntamenti futuri. Una conferenza stampa a tutto campo, parlando dei conti in sofferenza del Comune, degli impegni economici per il Metrobus, della decisione di introdurre l’addizionale Irpef, di progetti controversi come il parcheggio sotto il Castello e di molto altro. Compreso il ruolo del sindacato e la coesione sociale.
BRESCIAOGGI, che dedica alla conferenza stampa del Sindaco una doppia pagina, riferendo il pensiero di Paroli su case popolari e immigrazione, riporta tra l’altro questo passaggio:
Il tema delle case popolari spinge il sindaco a rilanciare la proposta di un nuovo «patto sociale» fra tutti i soggetti della comunità, «perchè non è possibile che un pensionato che a 70-75 anni per la prima volta in vita sua chiede aiuto al Comune o all’Aler perchè non ce la fa più a pagare l’affitto, si senta rispondere che davanti a lui in graduatoria ci sono 7-800 immigrati appena arrivati in Italia che hanno più diritti di lui solo perchè dichiarano di percepire un reddito più basso del suo o di non percepirlo affatto». «Non è questione di essere di destra o di sinistra, pro o contro gli immigrati – precisa Paroli -: è solo un problema di equità, di riconoscere ciò che è giusto e il ruolo di chi ha contribuito a costruire la città lavorando per tutta la vita». In proposito, il sindaco sollecita i sindacati a «fare di più» e, soprattutto, «a prendersi la responsabilità e saper dire anche “no, questo non si può chiedere”, quando necessario, come facevano un tempo».
Sul GIORNALE DI BRESCIA il riferimento al sindacato è inserito in una colonna di testo intitolata “Un nuovo patto sociale che affronti le povertà”. Scrive il quotidiano di via Solferino:
«Brescia è più povera? Certo. E dentro questo nuovo quadro si pone il tema dell’equilibrio tra le risposte da dare alle povertà degli stranieri e a quelle degli italiani. E non si tratta di un problema di destra o di sinistra e neppure di razzismo, ma di un problema vero». Riprendendo un tema già lanciato mesi fa, Paroli torna a sottolineare «l’esigenza di un nuovo patto sociale dentro la città (…)». (…) Quali i possibili soggetti di questo patto? «Anzitutto le parti sociali. Come i sindacati, dai quali però francamente mi aspetterei che si sapessero porre non solo come richiedenti soluzioni ma anche come proponenti soluzioni. La storia di questa città ci aveva abituato ad una funzione sindacale capace anche di valutare e se caso indirizzare le richieste sociali. Invece ormai i sindacati salgono in Loggia coi pensionati e chiedono soluzioni per i pensionati, con gli immigrati e chiedono soluzioni per gli immigrati, con gli inquilini e chiedono soluzioni per gli inquilini. Servono invece una sensibilità e un patto sociale che vengano percepiti dalla stessa città come giusti e condivisi».
“Onestamente – commenta il Segretario generale della Cisl bresciana Enzo Torri – mi sfugge la ragione di questo attacco del Sindaco Paroli: troppo generico e anche incapace di mettere in capo ad ognuna delle sigle sindacali con le quali ha a che fare le rispettive responsabilità. Mi dispiace che Paroli non sappia leggere negli avvenimenti dell’ultimo anno il ruolo specifico che la Cisl ha messo in campo, ad esempio, sul tema immigrati; mi infastidiscono le insinuazioni sul sindacato che sa solo chiedere e non sa proporre: quale sindacato? su quali questioni? in quale contesto?”.
Torri elenca una serie di questioni che smentiscono l’accusa del Sindaco: dal servizio di anagrafe per i cittadini stranieri che la Cisl realizza nella propria sede allo sportello “Punto Famiglia” (entrambi realizzati su richiesta e in collaborazione con il Comune); dalla ricerca sul fabbisogno abitativo che la Cisl ha realizzato insieme al Politecnico e che ha messo a disposizione della città, all’adesione al Contratto di quartiere per S.Polo. Sulle politiche per gli anziani il Segretario della Cisl è particolarmente duro: “Il sindacato ha sempre fatto accordi con il Comune di Brescia e avremmo voluto farlo anche per quest’anno, allargando la discussione sulle altre fragilità che segnano la dimensione cittadina. Ma la Loggia ha deciso nel 2010 di fare da sola, accettando di confrontarsi con il sindacato dei pensionati sul bonus anziani solo dopo le nostre reiterate proteste, lasciando senza risposta le richieste di incontro sugli altri temi”.
“Nel rispetto dei ruoli e delle diverse responsabilità – conclude Torri – senza pregiudizi di alcun genere, la Cisl non manca di fare avere valutazioni, osservazioni, proposte: dall’addizionale Irpef che riteniamo ingiusto applicare senza esentare le fasce più deboli della cittadinanza, fino ad alcune delle scelte urbanistiche più rilevanti. Tutte opinioni espresse pubblicamente, rinnovando sempre la disponibilità a dare il nostro contributo alla ricerca delle soluzioni migliori per costruire una vera coesione sociale, oggi più che mai necessaria per affrontare un tempo di grandi complessità e fatiche”.