Speciale 25 aprile / Enzo Torri a Bagnolo
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Speciale 25 aprile / Enzo Torri a Bagnolo

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Pubblicato il 25 Aprile 2011

Tra le tante celebrazioni per l’anniversario della Liberazione che questa mattina si sono svolte nei Comuni bresciani, quella di Bagnolo Mella ha avuto come oratore ufficiale Enzo Torri, Segretario generale della Cisl di Brescia. Citando il monito di Primo Levi – scrittore italiano che nel 1944 venne deportato nel campo di sterminio nazista di Auschwitz – “E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo”, Torri ha sottolineato l’importanza della memoria e della riflessione su una pagina tanto tragica come quella del fascismo e del nazismo e tanto luminosa e carica di speranza come quella della Liberazione del 25 aprile 1945. Per il Segretario generale della Cisl bresciana, celebrare questa ricorrenza così importante, significa ricordare al nostro presente la necessità di uno sforzo di unità tra tutte le forze democratiche e vitali del Paese: “La Resistenza non è stata solo un’esperienza di solidarietà umana – ha detto Torri – e nemmeno solo una operazione bellica. E’ stata un’occasione per un grande fatto politico di unità nazionale e di rinnovamento sociale”.
Il Segretario della Cisl è anche entrato nel vivo delle polemiche alimentate dai partiti di destra e da esponenti del centro-destra, che ormai da diversi anni accompagnano la Festa della Liberazione: “Il fascismo generò dolore e morte. Tante morti, dell’una e dell’altra parte. E’ giusto nutrire sentimenti di cristiana pietà nei confronti dei morti di tutte le parti. Tutte le morti sono uguali ma non per questo sono uguali le ragioni per le quali si combatte e si muore. Non è giusto offuscare le ragioni, la moralità delle scelte, alimentare confusione fra le responsabilità degli oppressori e l’innocenza delle vittime, tra chi è caduto per la libertà e chi invece a sostegno della dittatura”.
Altro riferimento all’attualità è stato quello alle insurrezioni popolari nel Nord Africa contro i regimi autoritari che opprimo le popolazioni della regione: “Li chiamano ‘ribelli’, lo stesso termine con il quale venivano chiamati i nostri partigiani all’inizio della loro lotta, della nostra lotta di liberazione: non possiamo che essere loro vicini – ha detto ancora Torri – condividendo i loro obiettivi. E la comunità internazionale non può non farsi carico del dramma che sta vivendo chi, per disperazione, sta ricercando sopravvivenza al di fuori del proprio Paese. E questo è un dovere di tutti, della comunità internazionale, di quella nazionale, delle istituzioni. E dobbiamo dirlo, con forza, perché purtroppo questo non avviene in molte comunità, anche nel nostro Paese, anche nella nostra provincia”.
Il Segretario della Cisl ha chiuso il suo intervento con l’invito a pensare la libertà come “una conquista che richiede di essere continuamente rinnovata, riposizionata, costruita; per contrastare una deriva che confonde la libertà con il liberismo individualista, che non è più in grado di operare una distinzione tra l’apparire libero e l’esserlo veramente”.

il testo dell’intervento di Enzo Torri