Un intenso venerdì di confronti e dibattiti
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Un intenso venerdì di confronti e dibattiti

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Pubblicato il 26 Febbraio 2011

Un venerdì  all’insegna del confronto sui temi delle relazioni industriali e sindacali dopo gli accordi alla Fiat di Pomigliano e di Mirafiori, su  rappresentanza e coesione del movimento sindacale
Ieri sera, per iniziativa del Circolo Acli di San Polo di Brescia, i Segretari generali della Cisl, Enzo Torri, e della Cgil, Damiano Galletti, hanno dibattuto sul futuro industriale del nostro paese, sulla portata delle innovazioni contrattuali determinatesi con i più recenti accordi Fiat. In mattinata invece, promosso dalla FIM Cisl di Brescia, l’incontro ha avuto quale protagonista il giurista del lavoro Pietro Ichino.

Il dibattito di San Polo ha messo in luce le scelte che hanno allontanato i percorsi di Cisl e Cgil. Se per Galletti il sindacato non può rinunciare alle conquiste acquisite in cambio di un po’ di investimenti, per Torri c’è invece la necessità di prendere atto che le conquiste vanno rilanciate alla luce della realtà. “E la realtà – ha detto il Segretario generale della Cisl di Brescia – è quella di una globalizzazione realizzata, operante, del sistema imprenditoriale e produttivo. Questo significa che la priorità, specie in tempi di crisi, è quella della difesa del lavoro. Alla Fiat noi abbiamo difeso il lavoro, prima di tutto, sopra tutto. E senza rinunciare ad uno solo dei diritti dei lavoratori. Basta leggere gli accordi per rendersene conto. In questi mesi abbiamo visto troppi tifosi che hanno alzato la voce senza neanche conoscere i contenuti dell’intesa”. Su una cosa Torri e Galetti hanno concordato: non c’è più spazio per fare poesia attorno all’unità sindacale. “L’unità è una cosa seria e non si fa con la mozione degli affetti – ha spiegato Torri – La vicenda Fiat mette davanti a tutti, degli imprenditori innanzitutto, i due modelli sindacali in campo, quello antagonista e quello partecipativo. C’è una scelta da fare, che non è per questa o quella sigla, ma per un modello sindacale – che ha valenza culturale, sociale, politica – piuttosto che per un altro”.

Altra occasione di approfondimento sui temi della rappresentanza e delle relazioni industriali si è avuta nella mattinata di ieri. Il Direttivo della Fim Cisl di Brescia ha invitato a discuterne il giuslavorista Pietro Ichino. Introducendo l’incontro Laura Valgiovio, Segretario generale dei metalmeccanici della Cisl, ha ribadito che “con l’accordo alla Fiat la Fim Cisl ha saputo sviluppare al massimo grado la sua iniziativa nei confronti della Fiat e l’azione di forte tutela degli occupati. Rivendichiamo la necessità di nuove regole per la rappresentanza, per la partecipazione e per la responsabilità. La Fiom deve smettere nella propria opera di demolizione delle regole unitarie, per contribuire finalmente a riscrivere le stesse”.
Per Pietro Ichino “il sindacato italiano deve prendere atto che, a differenza del passato, anche l’Italia e la sua industria devono fare i conti con la concorrenza e la competitività”. Se l’Italia, allo stato attuale, è il fanalino di coda in Europa per la capacità di intercettare gli investimenti stranieri, Ichino ha spiegato come “gli accordi tra sindacati e impresa possono essere proficui per entrambe le parti in causa, senza cancellare diritti, ma difendendo il lavoro e la prospettiva per migliaia di lavoratori, evitando di lasciare mano libera alle aziende di procedere in modo unilaterale”.