Commercio, «Più tutele e forza per il territorio»
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Commercio, «Più tutele e forza per il territorio»

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Pubblicato il 19 Febbraio 2009

Una categoria composita, direttamente coinvolta nei cambiamenti sociali della modernità, interprete di nuovi bisogni e diritti dei lavoratori e per questo al centro di sfide contrattuali di rilievo.

IL CONGRESSO della Fisascat Cisl è servito soprattutto per fare il punto della situazione per commercio e turismo (l’organizzazione è competente anche vigilanza privata, il settore socio sanitario assistenziale e le pulizie), che proprio per la sua natura d’avanguardia ha vissuto prima di tutti la lacerazione della firma separata (condivisa solo dalla Uiltucs-Uil, non dalla Filcams Cgil) vivendo al pari di altri settori l’inadeguatezza dell’attuale sistema contrattuale e delle lungaggini a cui porta. Al ristorante «Al Baratello» di Calcinato erano presenti i componenti della segreteria bresciana – Alberto Pluda (generale), Valter Chiocci e Eleonora Feroldi (tutti confermati) -, il segretario nazionale di categoria Mario Piovesan e il leader della Cisl di Brescia, Renato Zaltieri.

ALLA LUCE dell’ultimo accordo che rafforza il secondo livello contrattuale è stata sottoposta alla Ascom di Brescia una piattaforma per avviare una discussione territoriale sul lavoro domenicale: «un risultato – ha tenuto a precisare Pluda – già raggiunto in altre province. Una vertenza per riordinare gli orari di vita e di lavoro della città avrebbe un respiro e un orizzonte ben diverso. Per questo – ha aggiunto – crediamo nella necessità di aprire una discussione sui tempi della città e coinvolgere le parti sociali». Un riferimento, infine, alle tutele sociali: «Commercio e servizi sono fra i settori più esposti, oltre ai lavoratori precari, dalla mancanza di strumenti come la Cassa. Improrogabile l’estensione delle garanzie al settore».

Dal segretario nazionale Piovesan è giunto un richiamo alla necessità di rivedere il sistema contrattuale: «troppo lunga una vertenza di 19 mesi per l’accordo del commercio e di 36 mesi per le pulizie. Serve più contrattazione, anche e soprattutto a livello territoriale, per implementare i diritti e le tutele».

LA FISASCAT negli ultimi tre anni è cresciuta da 2.676 iscritti a 3.388. Molte le battaglie in campo, alcune anacronistiche, come emerge dalle statistiche lette dallo stesso segretario bresciano di categoria, Alberto Pluda, secondo cui «quasi 6 milioni di italiani frequentano domenicalmente supermercati e iperstore, mentre 14 milioni dichiarano che lo farebbero se li trovassero aperti vicino a casa». Nonostante questo la Fisascat si dichiara «concettualmente contraria al lavoro domenicale – come sottolineato da Pluda nella relazione introduttiva – pur consapevole che ormai lo stesso è diffuso sia per il contenuto dei recenti contratti individuali che per le esigenze salariali dei lavoratori». Un tema che ha generato la divisione con la Filcams: «Per loro – continua Pluda – la controparte siamo noi. Ma la chiusura del tesseramento al 31 dicembre evidenzia che siamo cresciuti di 281 iscritti (+9,2%) contro il loro incremento di 39 (+0,9%): l’unità è un valore, ma non assoluto, per questo motivo la ricercheremo solo sui minimi comuni denominatori possibili e ce la giocheremo nel merito delle proposte».