RSU: alla Cisl il 42,8% degli eletti
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RSU: alla Cisl il 42,8% degli eletti

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Pubblicato il 27 Novembre 2004

Le elezioni per il rinnovo delle RSU del pubblico impiego hanno fatto registrare un dato inequivocabile: una partecipazione significativa pari al 79% degli aventi diritto. Ciò conferma la sensibilità e l’alto senso di responsabilità dei lavoratori nel scegliere i propri rappresentanti all’interno dell’azienda. Il dato di voto scorporato per settori evidenzia che ha votato il 64% dei lavoratori della sanità, il 91% del parastato, il 78% dei ministeri, il 76% delle agenzie fiscali e l’85% degli enti locali.

Ma motivo di soddisfazione è anche il consenso registrato dal sindacato confederale che ha avuto l’83% dei voti espressi, il che conferma al di là dei limiti e delle difficoltà che Cgil Cisl e Uil non solo rappresentano la sintesi delle diverse professionalità presenti, ma giocano un ruolo fondamentale nella difesa dei diritti e nella promozione della persona sul luogo di lavoro.

Per il Sindacato confederale ha votato l’87% dei lavoratori nella sanità, il 75% nel parastato, il 97% nei ministeri, il 68% nelle agenzie fiscali e l’88% negli enti locali.

Per quanto riguarda la CISL il risultato del voto nelle RSU presenta luci e ombre.

Negli enti locali i componenti RSU CISL eletti rappresentano complessivamente oltre il 50% (238 CISL, 182 CGIL e 22 UIL) con un incremento di voti rispetto al 2001.

Negli uffici ministeriali la CISL, con 27 eletti, risulta il primo sindacato; nel settore si registra inoltre un significativo ridimensionamento del sindacato autonomo che diminuisce del 7%.

Nelle agenzie fiscali il predominio della lista CISL appare ancora più significativo (35,3% di consenso con un incremento pari al 6,2%) con 14 seggi rispetto ai 9 seggi della CGIL ed ai 3 seggi della UIL.

Per quanto concerne gli enti pubblici non economici, la CISL registra una leggera flessione rispetto al 2001 (da 12 a 10 seggi) anche se la CISL mantiene la maggiore rappresentatività: 10 seggi CISL, 9 alla CGIL e 6 alla UIL.

Le ombre di questa tornata elettorale vengono invece dalla sanità dove la CISL perde 4 seggi rispetto al 2001.

In sintesi, rispetto ai 752 delegati eletti complessivamente, la CISL ne ha avuti 322 (pari al 42,8%), la CGIL 273 (pari al 36,3%), la UIL 76 (pari al 10,1%); altri sindacati 81 (pari al 10,8%).

“Nel ringraziare i lavoratori per il consenso al sindacato confederale ed ai nostri candidati – ha dichiarato Angelo Galeazzi, Segretario generale della FPS CISL di Brescia – garantiamo che alto sarà il nostro l’impegno e di quanti sono stati eletti nelle nostre liste nei tre anni di lavoro che ci aspettano, a cominciare dal sostegno alle forme di mobilitazione per rinnovare i contratti di lavoro scaduti da 11 mesi”.