La regione mette a rischio le IPAB
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La regione mette a rischio le IPAB

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Pubblicato il 6 Novembre 2002

Cgil, Cisl e Uil di Brescia sono contrarie al progetto di legge della Regione sul riordino delle IPAB, le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza, un progetto che secondo il sindacato porterà al peggioramento dei servizi ed un aumento dei costi a carico dei cittadini.

Il Consiglio regionale sarà chiamato a discuterne a metà mese (il 12 ed il 19 novembre) ma le osservazioni presentate a livello regionale dalle Organizzazioni sindacali sono fino ad oggi rimaste lettera morta. Da qui la decisione di Cgil, Cisl e Uil di rendere pubblica la loro preoccupazione.

A Brescia e provincia sono presenti ben 126 delle circa 500 IPAB operanti in Lombardia, quasi tutte nel campo degli istituti geriatrici. A tutte queste realtà, e ai rispettivi Comuni di appartenenza, Cgil; Cisl e Uil faranno avere nelle prossime ore una nota contenente le proposte di modifica presentate al «Pirellone». I sindacati non contestano la necessità della riforma (resa necessaria dalle modifiche al titolo V della Costituzione e dagli accordi della conferenza Stato – Regioni sui Livelli essenziali di assistenza), ma criticano modalità e forme dell’intervento. Siamo di fronte ad un paradosso: lo spirito della riforma dovrebbe essere quello del decentramento sul territorio e della sua valorizzazione; invece assistiamo ad un tentativo di centralizzazione (in termini di impostazione, gestione e controllo) nella struttura regionale. Le ipotesi di lavoro ruotano attorno alla modifica dell’ordinamento delle IPAB con la trasformazione in Aziende di servizi alla persona, con pesanti vincoli centralistici, (come la nomina del presidente e di un amministratore da parte della Giunta lombarda e la scelta del direttore fra gli iscritti ad un albo regionale). Poi c’è anche la modifica della natura delle IPAB da enti pubblici in persone giuridiche di diritto privato; in questo modo si avrebbe un forte ridimensionamento del ruolo degli enti e delle comunità locali. “Con buona pace del federalismo e del principio di sussidiarietà!» denunciano Cgil Cisl e Uil.

Leggi l’articolo del Giornale di Brescia e l’articolo del Bresciaoggi.