A Brescia sanità in pericolo
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A Brescia sanità in pericolo

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Pubblicato il 23 Gennaio 2002

Il Sindacato bresciano è molto preoccupato per le conseguenze in città e in provincia del Piano Socio Sanitario deliberato dalla Giunta Formigoni e da lunedì scorso all’esame del Consiglio regionale della Lombardia. “Siamo in presenza di un provvedimento – spiega Aldo Menini della Segreteria della Cisl di Brescia – che sicuramente aumenta la possibilità di scelta da parte dei cittadini, ma non offre uguali garanzie di qualità nell’assistenza nonostante il continuo aumento della spesa sanitaria regionale”. A Brescia, inoltre, c’è un enorme problema di appropriatezza della spesa, in altre parole quello dell’impiego del denaro pubblico in maniera oculata e strategicamente finalizzata ad un miglioramento del servizio sanitario nel suo insieme. Questi dati fanno ritenere che i tagli dei posti letto ospedalieri saranno più profondi a Brescia che altrove. Cgil, Cisl e Uil chiedono risposte autorevoli e responsabili, e intendono farlo rilanciando il tavolo concertativo di confronto che, su sollecitazione sindacale, è stato attivato dalla Azienda Sanitaria Locale di Brescia e a cui hanno partecipato Aziende Ospedaliere (pubbliche e private) e l’Associazione dei Comuni; un tavolo che dovrà essere allargato ai rappresentanti delle case di riposo e delle lungodegenze oltre che ai medici di medicina generale. Con un preciso obiettivo: impedire la svendita del sistema socio-sanitario bresciano.

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