L’impresa non lo paga e l’operaio protesta sul tetto: una storia su cui riflettere
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L’impresa non lo paga e l’operaio protesta sul tetto: una storia su cui riflettere

Dietro ciò che racconta stamattina il Giornale di Brescia c'è una imprenditoria edile che non merita questo nome

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Pubblicato il 23 Maggio 2024

Il Giornale di Brescia racconta nell’edizione di oggi di un lavoratore edile che per costringere l’impresa a pagargli le mensilità arretrate ha dovuto inscenare una protesta tanto eclatante quanto rischiosa. Mohamed, questo il nome dell’operaio, è salito sul tetto di una villetta a due piani in costruzione a Nuvolera minacciando di buttarsi di sotto.

“Solo dopo una lunga e delicata mediazione, che ha coinvolto i Carabinieri, la Polizia locale e un sindacalista della Filca Cisl – scrive il quotidiano – lo stallo si è sciolto e l’operaio, ricevuto un impegno formale dal titolare dell’impresa, è tornato a casa”.

Tutto è bene quel che finisce bene?

“Nessuno s’è fatto male, è questo è davvero importante – spiega Massimo Bellini, l’operatore sindacale che conosce bene l’intera vicenda che ha portato l’operaio alla esasperazione – ma c’è molto da riflettere su come certi imprenditori e certe imprese si comportano nei confronti dei lavoratori, soprattutto con quelli più fragili, vuoi perché parlano e comprendono soltanto un italiano essenziale, vuoi perché, per ragioni di necessità, più condizionabili di altri.

Mohamed è rimasto schiacciato in questa morsa, tra promesse e rinvii di chi avrebbe dovuto semplicemente onorare gli impegni e che invece lo ha esasperato e preso in giro. La sua protesta si è chiusa, per ora, con un impegno verbale del datore di lavoro, impegno che ho voluto fosse formulato davanti a Carabinieri e Polizia locale e che sarà concretizzato nella giornata di domani, a pagare entro il 20 giugno gli stipendi arretrati, alcune mensilità del 2024, e a chiudere la posizione con il Tfr e i rimborsi ancora dovuti entro il 20 luglio.

Quasi ogni settimana segnaliamo all’Ispettorato del Lavoro imprese e situazioni di lavoro che avrebbero bisogno di serie verifiche. Purtroppo ciò avviene nei tempi imposti dalla carenza di personale. È ciò che successo anche nel cantiere di Nuvolera finito sul giornale per la protesta di Mohamed”.