“Nella nostra provincia ci sono 34 Comuni – in cui vivono quasi 35mila bresciani e sono presenti circa 2.500 imprese – che sono totalmente sprovvisti di sportelli bancari. Una situazione che interpella certamente il sistema bancario ma anche la politica, le istituzioni e il sociale. Occorre un’attenzione rinnovata alle persone, soprattutto quelle più fragili, private dei servizi bancari, così come alle ricadute che queste assenze hanno sui territori, ricadute che aggravano i disagi strutturali dei territori di montagna e dei nuclei abitati più piccoli presenti in ogni parte della provincia”.
Lo ha affermato il segretario provinciale della First Cisl, Gianpaolo Bottanelli, aprendo questa mattina nella Sala convegno dell’Hotel Ambasciatori il convegno “Desertificazione bancaria, il valore delle banche di prossimità”, coordinato dal redattore del Giornale di Brescia Roberto Ragazzi.
L’interazione con le forze vive del territorio
All’appello di Bottanelli ha fatto eco l’intervento di Alessandro Azzi, presidente della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo: “La nuova regolamentazione europea favorisce i grandi gruppi a svantaggio delle banche più piccole e del credito cooperativo. Ciononostante noi continuiamo ad essere al servizio della comunità. Le nostre sono banche di prossimità che interagiscono con le forze vive del territorio, coinvolgendole direttamente attraverso forme di sostegno e di accompagnamento condivise, mai calate dall’alto”.
Le banche non sono tutte uguali
Anche per Riccardo Colombani, segretario nazionale della First Cisl, “le banche di credito cooperativo non possono essere trattate dal regolatore europeo alla stregua delle altre. La strategia della regolamentazione bancaria europea, che si basa sul continuo innalzamento dei requisiti patrimoniali, può dare dei benefici sul fronte della stabilità, ma finisce per favorire la concentrazione del sistema con il conseguente abbandono dei territori”.
Centralità al rapporto umano
Hanno ben presente questi rischi le banche che sono un importante riferimento per intere aree montane e pedemontane. Ne ha parlato Hermes Bianchetti, vice direttore generale vicario di Banca Valsabbina, che portando l’esperienza dell’istituto ha sottolineato le scelte di fondo a sostegno del territorio e delle persone: il mantenimento della presenza degli sportelli, la centralità del rapporto umano e di una fiducia da alimentare con la competenza e la professionalità”.
Concetti apprezzati nel suo intervento dal presidente della Provincia Emanuele Moraschini, secondo il quale “le banche di prossimità sono fattore di sviluppo imprescindibile”.
L’evoluzione in atto non deve penalizzare i clienti e tantomeno i lavoratori
“Tecnologia e informatizzazione supportano in maniera formidabile l’evoluzione del sistema bancario – ha riconosciuto nel suo intervento di saluto Alberto Pluda, segretario provinciale della Cisl- ma questo processo non può e non deve penalizzare i propri clienti e tantomeno i suoi lavoratori”. Riprendendo poi il titolo del convegno ha osservato: “Mi sembra importante che il vocabolo prossimità venga associato qui al concetto di valore. La prossimità nasce dalla consapevolezza, condivisa tra più persone, di un bisogno qualificato. Sul tema in discussione è quello espresso non soltanto dalle fasce di popolazione più fragili o più periferiche, ma anche dalle famiglie e non da ultimo dalle imprese che nel radicamento territoriale hanno costruito la loro crescita e il loro successo”.
Ci sono le condizioni per rinnovare il contratto
“Per questo servono politiche economiche che esaltino biodiversità e territorialità: le piccole banche, cooperative e non cooperative, sono un valore economico e sociale da preservare e valorizzare”, ha concluso il segretario nazionale della First Cisl.
Colombani ha anche osservato che “la crescita degli utili spinta dalla rapida salita dei tassi, ha determinato il sensibile aumento dei patrimoni delle Bcc ed in prospettiva il trend continuerà nei prossimi anni. Ci sono pertanto le condizioni e le opportunità per le banche piccole e medie di chiudere subito l’accordo di rinnovo del contratto nazionale accogliendo le istanze sindacali”.