“La firma del contratto di lavoro per dirigenti medici e sanitari è una bella notizia per il sistema sanitario. È un’intesa che tutela le retribuzioni, valorizza le professionalità, migliora le condizioni di lavoro di chi è stato in prima linea contro la pandemia con responsabilità”.
Le parole del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, fanno sintesi della soddisfazione per un risultato conquistato dopo dopo 7 mesi di trattative serrate.
L’intesa determina un aumento dello stipendio di 289 euro lorde al mese e il pagamento degli arretrati che potranno arrivare fino a 10mila euro; stabilisce percorsi di carriera e migliora le condizioni di lavoro mettendo fine all’orario illimitato ed alle ore in più non pagate.
Il nuovo contratto della dirigenza medica e sanitaria 2019-21 è stato sottoscritto oggi firmato oggi all’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.
Alla soddisfazione sindacale per il risultato raggiunto si affianca una precisa richiesta: avviare subito la trattativa per il nuovo contratto 2022-24 per il quale il Governo deve mettere a disposizione le risorse necessarie.
Il contratto riguarda 135mila camici bianchi del Servizio sanitario nazionale (120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici) e le risorse per il rinnovo contrattuale ammontano a 618 milioni di euro.