Dopo l’allarme lanciato dalla Cisl sul rischio per la nostra provincia di perdere 10 milioni di euro per gli obiettivi non raggiunti nel programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, questa mattina dalle pagine del Giornale di Brescia arriva la “risposta” del consigliere provinciale con delega alle problematiche del lavoro Filippo Ferrari.
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Le dichiarazioni del consigliere Ferrari appaiono come una difesa d’ufficio della propria struttura basata su un annuncio: la proroga a giugno 2023 del termine per l’impiego dei fondi del Pnrr sulle politiche attive per il lavoro.
“Speriamo sinceramente che l’interpretazione della Provincia sia corretta – commenta Paolo Reboni che nella Segreteria provinciale della Cisl si occupa dei problemi del Mercato del lavoro – e cioè che i dieci milioni che non è riuscita a impegnare quest’anno siano utilizzabili nel 2023. Non cambia però di una virgola la nostra severa valutazione su ciò che è stato fatto, ma meglio sarebbe dire ciò che non è stato fatto, dai responsabili del competente ufficio provinciale nei mesi scorsi. Dispiace che un’arringa difensiva così appassionata sia sostenuta unicamente dalla proiezione del desiderio senza alcun dato oggettivo. Alla data del 13 dicembre solo la primissima fase del programma GOL ha raggiunto l’obiettivo, quella che in termine tecnico si chiama assesment e che consiste nella registrazione dei potenziali fruitori . Il dato che deve preoccupare è la presa in carico del disoccupato e l’avvio del percorso formativo che lo riporterà al lavoro. Ebbene, in Lombardia ci sono province che hanno messo in cantiere percorsi di politiche attive per il 70,7% dei disoccupati, a Brescia la percentuale è del 22,5%, percentuale più bassa anche della media regionale che è del 38%”.
Da ultimi a penultimi
“Diamo però volentieri atto al consigliere Ferrari – aggiunge Reboni – di un successo dei suoi uffici: rispetto al nostro allarme di inizio mese, alla data del 13 dicembre Brescia non è più fanalino di coda tra le province lombarde, ha conquistato la penultima posizione”.
Rivedere gli ingranaggi
“Se non ci sarà il rinvio ventilato da esponenti del Governo, il 29 gennaio si dovrebbe tenere la votazione per eleggere il nuovo Presidente della Provincia di Brescia. A prescindere da chi sarà e dell’area di appartenenza politica – conclude l’esponente sindacale della Cisl – sarebbe davvero auspicabile che fosse in grado di mettere nelle sue priorità una verifica degli snodi fondamentali che in Palazzo Broletto hanno la responsabilità di una partita così importante come quella delle politiche attive per il lavoro”.