Patto di fraternità, bilancio e rilancio
TORNA INDIETRO

Patto di fraternità, bilancio e rilancio

Le associazioni che nel 2017 lo hanno promosso si sono ritrovate per ribadire il loro impegno

2 min per leggere questo articolo

Pubblicato il 18 Dicembre 2022

Il presidente di Anolf Cisl di Brescia, Giovanni Punzi, ha confermato ieri, quinto anniversario della prima sottoscrizione, l’adesione dell’associazione – anche a nome della Cisl provinciale – al “Patto di Fraternità interreligiosa”.

Un atto formale solenne per il quale i rappresentanti delle tante realtà firmatarie del Patto, assieme ai maggiori esponenti delle comunità Sikh, Islamica e Cristiano cattolica bresciane, si sono dati appuntamento nel tempio Sikh di via Industriale, nella zona sud della città. Erano presenti anche alcuni delegati del Consiglio comunale cittadino e il prorettore dell’Università degli Studi, accolti dal presidente del Patto, Giorgio Zubani.

 

Bilancio e rilancio

Dopo il riepilogo delle attività svolte nel corso dell’anno – fra le quali una raccolta fondi nel mese di marzo in favore delle popolazioni ucraina e siriana, la festa Muridi a Montichiari nel mese di giugno, la proiezione e discussione del docufilm “Duster” (la Costituzione italiana riletta da un gruppo di detenuti di religione islamica) nei comuni di Marcheno, Vobarno e Calcinato – è stata data lettura del testo del Patto poi sottoscritto da tutti i presenti, gesto suggellato dalla piantumazione di un albero d’ulivo.

 

La storia del “Patto”

Tenendo fede all’impegno che lega i firmatari del Patto a vivere momenti di incontro e di approfondimento fra le diverse comunità, è seguita poi la presentazione del libro “Minareti”, scritto dal professore e pro-rettore dell’ Università degli studi di Brescia Carlo Alberto Romano e tradotto da Omar Ajam, un testo sulla storia del patto di fratellanza e sulle diverse esperienze che ne sono seguite.

 

Il matrimonio e le sfide della modernità

A chiusura dell’incontro si è riflettuto sul valore dell’istituto matrimoniale attraverso il contributo di tre giovani coppie – una cattolica, una sikh ed una islamica, la sola delle tre che contempla la possibilità del divorzio – dal quale, nonostante le differenti appartenenze religiose, sono emerse numerose affinità sull’importanza della coerenza dei comportamenti quotidiani nel rispetto alla fede professata.