Sanità e welfare, preoccupano le frenate del Governo
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Sanità e welfare, preoccupano le frenate del Governo

I sindacati dei Pensionati sono in allarme: l'assistenza territoriale deve essere una priorità

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Pubblicato il 4 Novembre 2022

“Preoccupano, e non poco, le dichiarazioni di Ministro e Sottosegretario alla Salute che ‘frenano’ sull’apertura delle Case della Comunità e lo sviluppo dell’Assistenza territoriale. Gli investimenti e la riforma dell’assistenza territoriale decisi con il Piano nazionale di ripresa e resilienza – pur con i limiti che abbiamo più volte evidenziato, a partire dalla carenza di personale – sono indispensabili: riconoscono che nell’ambito di un modello di sanità pubblico e universale, i servizi sociali e sanitari integrati e di prossimità, sono i più appropriati fattori di prevenzione e di cura, essendo aperti e organizzati nei luoghi della vita quotidiana delle persone, e che agiscono anche sui determinanti di salute”.

Lo scrivono in una nota i sindacati dei Pensionati di Cgil Cisl Uil.

“Ciò vale in special modo per le persone anziane non autosufficienti – continua il documento – che già nella pandemia hanno più sofferto della debolezza dell’attuale sistema di servizi nel territorio e che si aspettano ora siano accelerati e non frenati i progetti di sviluppo dell’Assistenza socio sanitaria territoriale. E ci si aspetta dal Parlamento la rapida approvazione del disegno di legge sulla non autosufficienza, approvato il 10 ottobre dal Governo uscente, che rappresenta l’altra scadenza prevista nel PNRR collegata allo sviluppo delle case della comunità e dell’assistenza domiciliare”.

“E’ necessario aprire un confronto urgente con il Governo – concludono  Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp – per riaffermare le scelte condivise tra le istituzioni e le parti sociali in anni di confronti serrati riguardanti la tutela delle persone più fragili e per realizzare una reale medicina di prossimità”.