Un contratto integrativo provinciale del settore del turismo. E’ la proposta che la Cisl, attraverso il segretario provinciale Alberto Pluda, lancia sia alle parti datoriali che alle altre sigle sindacali. Lo ha fatto rispondendo alle domande del Giornale di Brescia che questa mattina dedica due pagine di approfondimento ai vuoti occupazionali del settore della ristorazione dove manca, scrive il quotidiano, il 30% del personale.
Le cause sono diverse: “Orari estenuanti e salari bassi; contratti part-time sulla carta e a tempo pieno nella realtà; reddito di cittadinanza che, unito a un lavoretto in nero, frutta un mensile più alto; stagionalità che disincentiva la scelta”.
“Un contratto integrativo provinciale – conclude Pluda – affronterebbe in maniera organica queste problematiche. Se ne parla da tempo, ma poi tutti fanno orecchie da mercante. Invece è il momento di fare qualcosa per rendere più appetibili i salari, le condizioni di lavoro e di welfare. Anche perché la nostra è una provincia turistica che non può rinunciare al personale qualificato”.