Mancano lavoratori? La risposta giusta è un giusto stipendio
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Mancano lavoratori? La risposta giusta è un giusto stipendio

Paolo Tempini (Fisascat Cisl): il corto circuito tra domanda e offerta di lavoro si risolve con tutele certe e giusto riconoscimento

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Pubblicato il 11 Giugno 2021

Che la colpa sia dei salari troppo bassi, dell’effetto Reddito di cittadinanza (“Perchè devo lavorare se posso avere 800 euro al mese senza fare nulla?”) o dei contratti pirata (lavoro stabile nascosto dietro contratti di lavoro a chiamata, ad esempio), il risultato non cambia: il meccanismo che regola domanda e offerta di lavoro è in tilt.

Ne scrive questa mattina il Giornale di Brescia che dedica al problema due pagine con qualche dato, storie a loro modo esemplari, analisi e riflessioni che vale davvero la pena leggere.

Il quotidiano di via Solferino ha sentito anche di Paolo Tempini, segretario provinciale della Fisascat Cisl che rappresenta i lavoratori delle due due categorie che hanno l’allarme degli stagionali che non si trovano più.

 

 

La risposta giusta è un giusto stipendio

Il lavoro correttamente retribuito e rispettoso delle indicazioni normative è la risposta alla richiesta di personale delle aziende. A sostenerlo è il segretario generale della Fisascat Cisl provinciale, Paolo Tempini, il quale evidenzia come «l’offerta di occupazioni di qualità, soprattutto per gli stagionali del turismo, sia la discriminante per un territorio che vuole essere attrattivo, specialmente nei confronti dei giovani».

La partita è di certo complessa e la penuria di manodopera «non è addebitabile ad una sola e semplice motivazione – rimarca -. In questo senso non credo che forme di sostegno al reddito, come il Reddito di cittadinanza, funzionino da deterrente per chi vuole lavorare. Semmai ad incentivare sono offerte che siano soddisfacenti sia dal punto di vista economico sia delle tutele».

In ogni caso, sempre stando alle parole del segretario generale Fisascat Cisl, «al momento pare che la stagione sia partita bene, basti guardare l’enorme presenza di turisti sui laghi e nelle località di montagna. La situazione deve comunque essere costantemente monitorata».