Finisce l’anno scolastico. Riparte l’impresa della quadratura del cerchio. Lo hanno denunciato questa mattina i sindacati bresciani del mondo della scuola in una conferenza stampa tenuta davanti alla sede dell’ITIS di Brescia.
Il Ministero dell’Istruzione ha annunciato 70.000 assunzioni a livello nazionale, ma le cattedre vacanti sono 113.000, che raddoppiano se ai posti di diritto si aggiungono quelli di fatto.
Per la nostra provincia si tratta complessivamente di 4.000 cattedre vuote.
Il Governo rispetti i patti
Occorrono misure e interventi che assicurino stabilità e continuità al lavoro e il regolare avvio dell’anno scolastico il primo settembre. Non vanno certo in questa direzione le contraddittorie decisioni del Governo che il 20 maggio ha firmato con i sindacati un “patto per la scuola” ma che nel Decreto Sostegni Bis interviene sui temi dell’organizzazione del sistema scolastico senza nemmeno ascoltare le ragioni delle parti in causa.
Le cose urgenti da fare
Bisogna cambiare profondamente le misure sul reclutamento – hanno spiegato questa mattina Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Anief – con l’assunzione dei precari chiamati dalla prima e seconda fascia delle graduatorie delle supplenze, superare i blocchi sulla mobilità del personale ripristinando l’assegnazione provvisoria annuale, rafforzare gli organici del personale docente, educativo ed ATA, ridurre il numero di alunni per classe.
La Lombardia e i suoi “primati”
Per sollecitare modifiche al Decreto Sostegni Bis i sindacati della scuola terranno domani a Milano, in contemporanea a quanto avverrà in tutta Italia, un presidio regionale dalle 10 alle 12 davanti ala Prefettura.
La Lombardia, dove i precari coprono il 35% dei posti scoperti, ha il più alto numero di supplenze di docenti e Ata, e il più alto numero di scuole senza la presenza di un dirigente titolare.