Anolf Brescia non ci sta. “Nella nostra provincia vengono rigettate pratiche di emersione dei rapporti di lavoro con motivazioni che sono in contrasto con le stesse disposizioni del Ministero dell’Interno”, denuncia Giovanni Punzi, che dell’Associazione è presidente, in una lettera al Prefetto e al dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro.
Spiegazioni che non spiegano
Sono sostanzialmente due le ragioni dei rigetto, “entrambe incomprensibili – ribadisce con pacata determinazione Punzi – perché è assurdo vedere non accolta una domanda di emersione in ragione del fatto che il richiedente ha un reddito inferiore a quanto previsto dalla norma ignorando di fatto che la norma stessa prevede la possibilità di poter poi provvedere ad un’integrazione”.
Contraddizioni imbarazzanti
Ma le anomalie riscontrate da ANOLF Brescia non finiscono qui, purtroppo.
“Altre domande rigettate – continua il presidente dell’Associazione – riguardano persone affette da gravi patologie che necessitano di assistenza continua. In questo caso il motivo del rigetto viene imputato alla mancanza di copertura contrattuale per le 24 ore; ma la normativa prevede che chi assiste una persona possa essere assunta anche per un tempo inferiore della giornata se a garantire l’assistenza nel corso della giornata si aggiungono conviventi oppure ospitati”.
Valutazioni parziali e poco approfondite
La denuncia di ANOLF è chiara: le valutazioni dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro sono parziali e poco approfondite. Allo sconforto e alla preoccupazione di chi si vede recapitare una comunicazione di rigetto si aggiunge il disappunto per il silenzio dell’istituzione di fronte ai ricorsi correttamente presentati nei termini stabiliti dalla norma.
Subito un tavolo di confronto per evitare il rimbalzo di responsabilità
“Riteniamo necessario istituire un tavolo di confronto, con le varie Istituzioni preposte ad esaminare le domande di emersione 2020 – conclude la lettera del presidente di ANOLF Brescia – al fine di stabilire le relative competenze, chiarire le motivazioni sottese ai respingimenti, riesaminare eventuali domande respinte alla luce di nuova documentazione. E soprattutto evitare il rimbalzo delle responsabilità tra i vari soggetti Istituzionali”.