Nell’anno appena concluso in Lombardia il mondo del lavoro ha accusato 37.208 denunce di infortunio sul lavoro per Covid-19 il 28,4% sul totale nazionale, mentre quelle con esito mortale rappresentano il 37,6%, con 159 casi sul dato nazionale di 423.
I dati totali annuali confermano Milano la provincia più colpita con 14.493 casi (il 39% della Lombardia), seguita da Varese (3.708, il 9,98%) e Brescia (3.670 il 9,9%).
Per i casi con esito mortale nel 2020 a Bergamo ne sono stati registrati 44, a Milano 39, a Brescia 26.
Il settore più colpito è quello della “sanità e socio assistenziale”, con il 74% dei casi; le donne rappresentano il 72,5% dei casi totali, contro il 27,5% degli uomini.
Numeri che fotografano il dramma che si è vissuto nei luoghi di lavoro nel primo anno di pandemia. “La Lombardia – si legge in una nota del regionale Cisl – ha il tragico primato nel Paese per le denunce di infortuni totali e soprattutto mortali, determinati dal virus. Ma c’entra anche un sistema della prevenzione che nella nostra regione deve essere rafforzato negli organici, nell’organizzazione, nel controllo e nelle attività di promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro”.